Il 7,62 nei fucili d'assalto era un anacronismo in quanto discendente di quel 30.06 del garand che tutto era fuorchè un calibro intermedio.
Era potente, è vero, ma era impossibile controllarlo nel tiro a raffica e alla fine questa potenza non era poi così utile.
Mi spiego: il fucile d'assalto nasce in sostituzione dei precedenti fucili da battaglia.
Questi dovevano essere impegnati per saturare un area a distanze superiori ai 300 metri, la maggior parte dei fucili avevano le tacche di mira impostate su queste distanze, comandati da un ufficiale, a volte munito addirittura di telemetro.
Questa tecnica era retaggio della prima guerra mondiale, in cui ci si accorse dell'utilità delle concentrazioni di fuoco al posto dell'attacco e del movimento.
Nella seconda guerra mondiale tutti i soldati usavano ancora queste armi in calibri molto
potenti, coaudivati dalle SMG.
I Tedeschi per primi si accorsero che la maggior parte dei bersagli veniva ingaggiata sotto i 300 metri, quindi i fucili erano un anacronismo, ma le SMG non bastavano avendo scarsissima precisione e potere d'arresto paragonabile a quello delle pistole, delle quali usavano i calibri.
Quindi i tedeschi si adoperarono per creare un calibro intermedio, il 7,62 kurtz (corto) ovvero 7,62x39mm.
In questo calibro venne camerato l'sgt 44, che può essere considerato il primo fucile d'assalto della storia.
Questo calibro venne poi ripreso da Kalasnikov per il suo fucile d'assalto e divenne lo standard per i sovietici.
I pregi del calibro intermedio sono la versatilità, essendo utilizzabile alle medie distanze, la controllabilità a raffica uniti ad un' ottimo potere d'arresto, sui bersagli umani anche superiore al 7,62 NATO.
Anche se sembra che non ci sia storia, 3000 e passa J contro meno di 2000, su un bersaglio umano è molto più effettivo un calibro con meno potenza, infatti se il proiettile è potente e trapassa il bersaglio lascia una piccola parte della sua energia e danneggia solo gli organi attraversati, mentre se si ferma nel bersaglio gli imprime tutta la sua potenza infliggendo danni devastanti.
Il 7,62 è stato adottato dalla NATO su pressione americana, mentre gli alleati europei spingevano per un calibro meno potente, specialmente il .280 Inglese (7x43).
Il 7,62 però dava tutti i problemi di cui sopra e spesso veniva surclassato dall'AK, di più moderna concezione.
Questo infatti è controllabilissimo a raffica e conserva, contemporaneamente, un ottimo potere di fuoco, che unito alle doti ergonomiche e di resistenza proprie dell'arma ne facevano un avversario micidiale.
Gli americani perciò svilupparono il 223 remington dal precedente 222 e questo, con opportune modifiche, (le cartucce sono parzialmente intercambiabili visto che si può tranquillamente sparare un 223 in un fucile in 5,56 ma non è sano fare il contrario viste le pressioni superiori a cui lavora la cartuccia NATO), superò i trial per diventare la nuova cartuccia base per i fucili d'assalto NATO.
I problemi sul suo basso potere d'arresto secondo me sono per lo più inventati, visto che il 5,56 è tutto fuorchè poco potente, ma spesso gli americani si lamentano che il bersaglio non cade al primo colpo.
Il problema è che anche con il 7,62 un bersaglio non protetto non cadrebbe al primo colpo a meno che non venga colpito qualche osso (e a questo punto cadrebbe pure con il 5,56) visto che un bersaglio non protetto viene tranquillamente trapassato da entrambe le munizioni.
Molti pensano comunque che il 5,56 vada rimpiazzato con qualcosa di più potente e il principale, se non l'unico, candidato è il 6,8 SPC.
Ho scritto veloce e a braccio, spero di essere stato chiaro.