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  1. Non voglio essere grafomane, dato che ho già scritto più di un post, ma vorrei scrivere ancora una cosa: la Federazione Russa nel 2014 ha prima occupato militarmente e poi annesso la Crimea, strappandola con la forza a uno Stato sovrano - sia pure in gravi diofficoltà- indicendo un referendum sulla cui libertà ci sarebbe da discutere e integrando a tappe forzate la penisola nello Stato russo. Per certi aspetti ricorda molto l' Anschluss dell' Austria e l' occupazione dei Sudeti nel 1938, anche se non ci sono motivazioni di carattere ideologico. Ora, quello che mi preoccupa è che questa aggressione, certamente senza battaglie né bombardamenti, non è stata contrastata da nessuno, né al momento, né in seguito. Nessuno si è opposto con la forza ai "little green men" nei primi giorni del loro dispiegamento, né sono stati attuati progetti di "riconquista" negli anni seguenti, secondo me questa passività rischia di avere pesanti conseguenze. Se non ricordo male, nel lontano 1991 la neoindipendente Ucraina rinunciò al possesso di armi nucleari e missili balistici in cambio di garanzie scritte nero su bianco relative all' integrità territoriale, sottoscritte fra gli altri da USA e Gran Bretagna. Abbiamo potuto vedere che, alla prova dei fatti, quelle garanzie non avevano alcun valore; non ho letto quel trattato, ma mi aspetto che contemplasse che USA e Gran Bretagna facessero qualcosa di concreto per aiutare l' Ucraina a mantenere l' integrità territoriale, ma di concreto non è stato fatto nulla. A mio parere la scelta di non opporsi militarmente all' occupazione della Crimea non è stata condivisibile: se l' esercito russo avesse incontrato resistenza armata, i politici a Mosca si sarebbero trovati di fronte a un dilemma: o lasciare perdere, oppure guerra aperta.
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  2. La NATO ha dimostrato, scusate il gioco di parole, di essere davvero una alleanza a scopi prettamente difensivi. Nessun Paese della NATO, infatti, ha mai cercato di coinvolgere i partner per supportare guerre "di aggressione", anche la Francia nelle sue avventure in terra d' Africa. Da una parte non risulta che gli Stati Baltici abbiano o abbiano avuto seri piani per "strappare" territorio alla Federazione Russa o comunque di interferire pesantemente nella politica interna. Mentre i politici e gli W"intellettuali" Russi, soprattutto i nazionalisti, parlano apertamente di riacquistare i territori che facevano parte della Russia zarista. Nessuno a Riga o Tallinn parla di annettere San Pietroburgo, mentre a Mosca parecchi vorrebbero fortemente fare di Lituania o Estonia nuovi "oblast". Questo non è complottismo, ma constatazione della realtà dei fatti. Penso che queste persone non parlino a vuoto, le reputo intenzioni serie e proprio per questo le tre repubbliche hanno optato per far parte della NATO, proprio perché hanno motivi concreti per sentirsi minacciate. Bisogna poi dire che la Federazione Russa, come altri Stati, non ha alcun titolo per imporre ad altri Paesi sovrani di aderire o no ad alleanze, né può accampare diritti su Paesi che, dopo aver subito un duro trattamento dal 1944 al 1989, hanno liberamente scelto di essere indipendenti. Quello che preoccupa è che la "procedura" usata per la Crimea - invasione e subito un referendum più o meno spontaneo- potrebbe essere applicata per la zona di Narva in Estonia, dove vive una nutrita popolazione di lingua russa, e per le province orientali della Lituania, in modo da porre la NATO con tutte le sue divisioni e titubanze di fronte a un fait accomplì
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