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  1. Anche i tedeschi hanno ritirato il Kormoran (nel 2012), d'altra parte l'ultimo acquisto del missile antinave è stato una trentina d'anni fa e contemplava solo 140 Kormoran 2...La Marina tedesca mi risulta abbia l'RBS15 svedese che però impiega da nave. Sui vecchi elicotteri Linx usa il Sea Skua. Credo in generale siamo in buona compagnia in occidente. Come detto il settore dei missili anti-nave è stato piuttosto trascurato. I B hanno le stive più piccole e l'NSM norvegese, progettato per quelle A e C, non ci entra, come non ci entra nessun altro missile antinave. Al limite esternamente. La Turchia di Erdogan sarà anche antipatica, ma finchè resta nella NATO non è molto sportivo colargli a picco la flotta... Evitiamo di andare OT continuando a parlare di carri armati e in generale buttando argomenti a caso nella discussione sull'F-35...
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  2. Se a qualcuno potesse interessare, quando ci si riferisce al rivestimento di F-22 ed F-35 si parla in realtà di tecnologie diverse per l’ottenimento della stealthness. Ciò che nell’F-35 tendenzialmente è delegato in gran parte ai pannelli esterni in composito, nell’F-22 è ottenuto con molteplici strati al di sopra di questi. Molteplici strati che sono piuttosto delicati e costosi da manutenere tanto che su un terzo della flotta, quella dei velivoli “non combat coded” ci si può imbattere in situazioni del genere… Oggi va un po’ meglio utilizzando tecnologie mutuate dall’F-35. Nell’F-35 è invece richiesta una estrema precisione per limitare l’utilizzo di sigillanti che ripristinino la continuità elettrica tra i pannelli. I fori di fissaggio in gran parte (quelli della fusoliera anteriore e quelli del cassone alare) sono fatti in maniera automatica e contemporanea sui pannelli esterni (che sono anche svasati per accogliere la testa della vite a filo) e sulla struttura sottostante (dietro la quale può essere applicato l’inserto filettato). Poi, poiché per il fissaggio dei pannelli ci sono diversi tipi di “fastener”, ad aiutare gli operatori vi è un sistema luminoso con luce laser proiettata a colori direttamente sul velivolo dove vi sono i fori. Poi, il tutto viene verniciato mentre le viti, per quanto a filo, restano raggiungibili e facilmente rimovibili in caso di pannelli da aprire frequentemente, oppure possono essere coperte da strisce di materiale RAM come quelle che fissano il radome del radar, la cui antenna essendo AESA ha bisogno di pochissima e rarissima manutenzione... ...o quelle che tempestano il telaio del tettuccio… Ma che spariscono una volta completato il velivolo… per chi vuole approfondire: https://www.compositesworld.com/articles/skinning-the-f-35-fighter https://defense.info/video-of-the-week/f-35-production-process/ https://americanprecisionassembly.com/capabilities/f35-assembly/
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  3. Premesso che nel quasi impossibile caso in cui l’F-22 tornasse in produzione sarebbe effettivamente molto probabile l’utilizzo di tecnologie recenti e collaudate per eliminare le obsolescenze nel modo più rapido possibile, mi è sfuggito il passaggio in cui negli articoli originati dalle (non granitiche?) fonti israeliane sia scritto esplicitamente che l’ipotetico (o utopico?) F-22 con la stella di David avrebbe tecnologia dell’F-35. Quanto ai tempi di sviluppo della sesta generazione, stando alla famosa supercazzola con cui è stata presentata, sarebbe possibile e anzi contemplato un ingresso in servizio in tempi rapidissimi dell’aereo, o meglio di una successione di aerei con vita utile relativamente limitata. Per ora mi sento un po’ San Tommaso e resto all’F-22, che come dimostratore YF-22 ha voltato nel 1990, e all’F-35, che come X-35 ha volato nel 2000. Entrambi ci hanno messo una qundicina di anni per arrivare alla IOC, perchè i dimostratori erano ben altra cosa rispetto anche solo a un vero prototipo.
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