Guarda, posso anche capire che l’articolo sia di oggi, ma l’approccio Digital Century Series è una cosa di cui abbiamo già parlato e che io, senza tanti giri di parole, ho definito un po’ una supercazzola.
Si, tutto bello, progetto un aereo fantastico tutto a computer, lo metto in produzione in lotti piccoli utilizzando tecnologie acquisite e ricomincio da capo con il successivo dopo pochi anni, visto che quello adottato ha pure una cellula “usa e getta”.
A parte che le cellule usa e getta, anche se per altri motivi le adoravano in Unione Sovietica e che una delle ultime pensate, quella del Mig-29, non è che sia stata questo gran successo, comunque non stiamo parlando di 4 lamiere messe insieme, ma in ogni caso del cacciabombardiere più avanzato mai concepito nella storia dell’aviazione.
Il dubbio che il nuovo approccio possa fare risparmiare tanto tempo, producendo qualcosa di valido senza un mare di difetti, resta. Di sicuro a me non sembra che il riferimento alla serie 100 degli anni cinquanta sia particolarmente felice da questo punto di vista… Progresso rapido si, ma aerei discutibili pure…
Se pensano di progettarlo al computer e di metterlo in produzione in quattro e quattr’otto quando oggi sono capaci di incasinarsi l’esistenza a taroccare un 767per farne un‘aerocisterna, beh sono ottimisti. Io non ci riesco finchè non vedo.
I computer non prevedono tutto: sono comunque dei cristiani che gli dicono cosa considerare e cosa no e più cose da considerare ci sono e più si sbaglia. E qui di cose ce ne sono parecchie...
A computer è tutto bello e oggi con Catia (dietro cui c'è sempre un uomo che disegna i pezzi...) si possono disegnare fino all’ultimo bullone tutti i singoli particolari e dare tutto in pasto ai software di simulazione, ma il lavoro “manuale” di inserire questi dati è comunque enorme, le iterazioni di ogni modifica su altri componenti sono tantissime, i software di simulazione non prevedono tutto perché comunque si basano su modelli ( che come tali sono semplificazioni) e quando si assembla un velivolo stai sicuro che migliaia di cose non andranno come avevi previsto andassero.
Ben venga ridurre i tempi biblici di messa a punto di un velivolo, che oggi si completa (se si completa) quando i sistemi cominciano a diventare obsoleti, ma ho il timore che a pensare che sia tutto magnifico quello che ci aspetta e tutto sbagliato quello che si è fatto finora sia un po’ pretenzioso e utopistico.
Detto questo, alla fina l’NGAD volente o nolente dovrà fare quello per chi è stato pensato o sarà inutile, quindi mi sa che la cosa più caratterizzante sarà sempre quella e non il modo in cui è stata ottenuta, perché anche l’F-15XE è stato (ri)progettato con metodologie digitali innovative, ma resta un velivolo di quarta generazione pensato cinquant’anni fa e che non fa nulla di esaltante più di quanto potesse fare prima, tanto che i dubbi a spenderci sopra badilate di soldi restano nonostante Boeing ci dica che ha fatto una progettazione supermegafica…la stessa Boeing che oggi è nei guai fino al collo perché gli uomini, non i computer, hanno fatto un casino con il 737 MAX.