I politici italiani…
Quelli di oggi sono solo l’involuzione di quelli di ieri: nella migliore delle ipotesi non si rendono conto di parlare di cose oltre la loro portata. Nella peggiore sono figli del qualunquismo, del populismo e dell’opportunismo social in cui cercare facile consenso. Guai per loro sostenere posizioni impopolari: meglio emettere fuffa alle ricorrenze o adeguarsi al credo imperante.
La Verità però non è democratica e non risponde ai sondaggi e nemmeno al giornalismo d’inchiesta che la fa fuori dal vaso. La Verità dovrebbe poter emergere, ma in questa vicenda è stata calpestata e umiliata fin dal modo in cui si sono condotte le indagini e ormai se n’è creata una parallela decenni fa, tutt’altro che univoca: più che altro è un’idra con cento teste…buona solo a produrre ciarpame mediatico. Per i quarant’anni poi...
In un mondo in cui imperversa l’idiozia terrapiattista e si da voce alla paranoia complottista di ogni ordine e grado, è letteralmente impossibile cavare un ragno dal buco, un buco ormai così grosso che quel ridicolo video del Corriere (sempre in prima linea a soffiare sul fuoco del complotto) ci infila come dato di fatto aerei italiani, francesi, belgi, americani e libici, coi trasponder spenti…Come se spegnere il trasponder facesse sparire dai radar primari mezza NATO in volo…
Dopo quarant’anni a stupidità si aggiunge stupidità. I “nuovi” elementi sarebbero aerei da caccia francesi che percorrono la rotta incriminata 6 mesi prima dei fatti…ad avvalorare le affermazioni di Cossiga che parlava di un missile francese.
Anche l’ultimo degli investigatori sa che dovrebbe collocare l’assassino sul luogo del delitto, il giorno del delitto e non 6 mesi prima e dovrebbe ricordare che il credibilissimo Cossiga non solo aveva parlato di un missile francese, ma di un ridicolo missile a “risonanza” francese (eh si, un fantamissile che non lascia tracce!)… Passi inventarsi una battaglia aerea, ma anche le armi con cui combatterla…
Oggi, dopo sentenze che rinnegano altre sentenze passate in giudicato, non si può certo dire: “scusate tanto, ci siamo sbagliati” e si chiede candidamente ad altri paesi di aiutarci a trovare le prove per la nostra storia, come se potessero esserci le prove di qualcosa che le perizie tecniche delle sentenze rinnegate hanno smontato e bollato come spazzatura…
E’ come se continuassimo a chiedere e a chiederci di che calibro fosse la pistola, chi la impugnasse e perché abbia sparato, noncuranti del fatto che l’anatomopatologo abbia detto che la vittima sia morta per una coltellata…
Fessi che nuotano in un mare di fesserie, che la serietà il povero Taylor provò a svuotare con la forza della ragione nella sua perizia e che l’onda di irrazionalità che cavalcano i politici non potrà altro che continuare a riempire.
E come biasimarli? In un incivolo ci sono sempre molteplici fattori a costituire una catena di eventi. Qui purtroppo la magistratura in 40 anni non è stata capace di ricostruirla in modo ineccepibile e univoco.
La legge dei grandi numeri ci dice che in centinaia di velivoli caduti possa esserci qualche episodio che resta oscuro (specie se ci mette lo zampino l’incompetenza) e fra questi una piccola (piccolissima) parte lascia le porte aperte al complottismo più becero e arrogante.
Succede. E’ successo. Fortunatamente non capita spesso, sperabilmente qui in Italia non capiterà più. E’ però una speranza riposta nella statistica, non certo nella razionalità…