Beh, se non altro i surreali post apocalittici di Simone hanno un po’ destato gli animi sopiti.
@Swissmade,
non credo l’F-22 sia poi così superato, almeno non quanto l’F-15. Non comunque così tanto da sostenere convintamente e giustificare la scelta di chiudere tutto fatta allora e che oggi sempre più appare un errore strategico. Un errore a livello politico più che militare, di cui oggi ci si rende conto e a cui ora si vuole rimediare facendo digerire all’USAF l’F-15EX che non vuole.
D’altra parte se il successore del B-2A (Il B non esiste…) c’è è perché di B-2 ne son stati costruiti una costosissima manciata, mentre al successore dell’F-22, col suo bel contorno di droni, ci stanno pensando, perché anche di quello ce n’è un numero insufficiente. Come sappiamo i requisiti della sesta generazione sono nebulosi, ma credo che nel delinearli l’F-22 possa essere visto come un punto di partenza e non come un vicolo cieco tecnologico.
Magari mi sbaglio, ma gli aerei si possono sempre modificare e far evolvere: oggi, non fra vent’anni, oggi, un F-22 forse non sarebbe più sembrato un residuato di un tempo passato.
@PJ83,
non credo i Russi possano invadere i paesi baltici, non finché questi sono nella NATO, che sarà anche disunita, ma credo comunque sia meglio strutturata di una Russia in cui le forze armate a malapena stanno in piedi puntellate da un deterrente nucleare di rilievo.
Putin in attacco lavora (abilmente) con la disinformazione e la propaganda, che puntano a destabilizzare i paesi e a fomentarne ottusi nazionalismi, che sfasciano alleanze e comunità. Quando non basta ci mette di mezzo gli immancabili ribelli, consiglieri militari, mercenari e compagnia cantante.
Tra social e fake news che rimbalzano nei profili dei politici locali il gioco è oggi più facile. D'altra parte le elezioni si vincono facendo provare paura al popolo bue e dicendogli chi deve incolpare. Noi ne sappiamo qualcosa visto che certi “brillanti” politici italiani incolpano gli altri (l’Europa in primis) delle nostre inettitudini e magari hanno atteggiamenti eufemisticamente definibili poco cristallini quando si parla di Russia.
Quindi, più che un’invasione nei confronti della quale gli Stati Uniti si girerebbero dall’altra parte o al contrario scatenerebbero la Terza Guerra Mondiale, è più credibile (ma non so fino a che punto realistico) che politicamente i paesi Baltici escano dalla NATO e guardino di nuovo a est.
Poi a ben guardare tutte le cose umane hanno un inizio e una fine e magari Putin arriverà al tramonto prima che gli passi per l’anticamera del cervello di chiudere in bellezza con una guerra contro il mondo libero.
Il vero problema sono i Cinesi: gli abbiamo messo noi le nostre economie in mano depauperando in nostro sistema produttivo, che manco le mascherine era più in grado di fare, e gli abbiamo dato noi i soldi per costruirsi un arsenale offensivo che invece la Russia non ha più la forza economica di mantenere.
Ma qui rischiamo di deragliare dall'ambito della discussione.