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Si, i sensori presenti ai lati dell’abitacolo in effetti non sono definibili IRST: dovrebbero essere parte del sistema di guerra elettronica ALQ-239, che contempla dei sensori elettro ottici atti a rilevare il lancio dei missili da parte del nemico. https://www.airrecognition.com/index.php/news/defense-aviation-news/2019-news/august/5353-bae-systems-to-supply-electronic-warfare-services-for-saudi-arabia.html In questo senso dovrebbero essere più assimilabili al più sofisticato sistema di telecamere fisse DAS dell’F-35, che non a un sensore infrarosso su testa mobile come il Pirate dell’Eurofigher o l’EOTS sotto il muso dell’F-35 stesso. L’IRST (uno solo) di cui si parla quando ci si riferisce all’F-15SA (e credo anche all’F-15EX) dovrebbe invece essere il Tiger Eye integrato nel pilone sotto la presa d’aria sinistra, cui si può agganciare il pod di illuminazione dei bersagli. I fast pack sono comunque e sempre amovibili, anche sull’F-15E, solo che se li togli l’aereo perde senso, almeno per gli americani: lo usano in sostanza solo come bombardiere tattico e mettono praticamente tutto il carico di caduta attaccato ai quei piloni. Altri, come gli israeliani, li usano anche sui caccia e ora lo cominciano a fare anche gli americani con i loro vecchi C, forse con l’idea che l’autonomia non basti mai e che un velivolo non stealth debba puntare al massimo su carico ed autonomia per fungere al meglio da incrociatore lanciamissili ad elevata persistenza. Dell’F-35 con più spinte capacità aria-aria effettivamente se n’è parlato nella omonima discussione. Di programmato al momento c’è solo l’idea alla base del block 4, che implementerà altri armamenti, finendo con l’includere il Meteor (per chi lo adotta) e la capacità di trasportare 6 AIM-120 in stiva, che andranno sostituiti (non si sa come e non si sa quando) dal collezionista di acronimi ora denominato AIM-260 Joint Air Tactical Missile. Poi potrebbero esserci missiletti tascabili con cui riempire le stive a pacchi. In più, al momento, disponibile col block 4.2, dal 2026 ci sarà l'immancabile upgrade del motore (Growth Option 2.0) che incrementerà la spinta tra il 10 e il 12% e che però (a differenza della Growth Option 1.0 ormai scartata) implementerà anche una maggiore potenza elettrica per gli apparati di bordo. Per far ancora meglio in termini di accelerazione, ratei di virata continui e anche autonomia, ci sono i futuri sviluppi con motore a 3 flussi e ciclo variabile, ma andiamo ancor più in là con gli anni in un futuro un po’fumoso… Non credo comunque ci saranno versioni specifiche da caccia, ma solo un velivolo con migliori prestazioni generali, sempre polivalente. Quanto alla traccia radar, un po’tutti i velivoli tendenzialmente oggi adottano vernici e accorgimenti per ridurre l’RCS e fanno certamente meglio di quando sono entrati in servizio. L’F-15EX va in quella direzione, anche se sicuramente non raggiunge i livelli dell’ormai abbandonato SE. In particolare non ha le derive inclinate (qualcosa avrebbero fatto…), non ha i fast pack trasformati in stive e credo non preveda schermi davanti alle ventole dei motori, anche se sicuramente fa meglio dell’F-15 standard con una mano di vernice radarassorbente. Il problema è che in configurazione operativa -e quindi armata- la riduzione della traccia radar tornerebbe anche di una qualche utilità, ma se riempi il velivolo di missili o se comunque trasporti un carico esterno quanto meno credibile, la RCS resta ordini di grandezza superiore a quella di un velivolo stealth con armamento interno, rendendo quindi facilmente individuabile il velivolo.2 mi piace
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L’F-15EX è accreditato di 12 punti d'attacco adatti all’impiego di armamento aria-aria e di 15 per quello aria suolo. Per quanto riguarda i primi dovrebbe trattarsi di 4 sotto ciascun serbatoio conforme (soluzione attualmente in distribuzione anche agli attuali F-15C) e 2 sotto ciascuna semiala. Quelli aria-suolo dovrebbero essere invece 5+5 sotto i serbatoi conformi, 2+2 sotto le ali più il pilone centrale. Sia chiaro che sotto ciascun serbatoio dell'F-15E mi risulta ci siano 6 punti di attacco aria-suolo e non 5, ma (fermo restando che i serbatoi conformi non sono tutti uguali), è il costuttore a scrivere che il totale fa 15... Quante siano le armi trasportabili è un’altra storia, perché i piloni non è detto trasportino solo un’arma. Parlando di missili aria-aria in linea del tutto teorica si potrebbero trasportare 4 missili applicati ai piloni subalari interni (si rimpiazza il serbatoio sganciabile con un rack doppio) e due ai piloni subalari esterni aggiunti già negli F-15SA sauditi. A questi si aggiungono i 4 applicati a ciascun fast pack. Totale? 20! Prestazioni e utilità con tutta sta roba sotto? Discutibili. Qui sotto si vede la configurazione a 16 missili (il doppio di quella standard). Mancano due coppie di missili sotto i serbatoi conformi che dovrebbero essere applicati ai punti d’attacco che si vedono vuoti nell’immagine sotto che ritrae un F-15C del 159th Fighter Wing "Bayou Militia". Dovrebbero perchè non mi risultano foto coi missili lì... Non mancano invece immagini di altre mostruosità come questa relativa a test su un F-15E con prototipi di Amber rack doppi ai piloni sotto i serbatoi. Non so se questa possa essere la configurazione dell’F-15EX, visto che il costruttore parla di 12 piloni compatibili con missili aria-aria e non di 8. Fatto sta che varie fonti parlano di questi Amber rack e di… 22 missili: 6+6 sotto i serbatoi, 3+3 ai piloni interni e 2+2 a quelli esterni?. Eh vabbè, si vede che 24 erano troppi…ma non si sa mai, c’è ancora il pilone centrale libero…e se continua così costeranno più i missili dell’aereo che li trasporta… Il velivolo si propone quindi come una sorta di incrociatore lanciamissili, che volendo potrebbe stare nelle retrovie e bersagliare i malcapitati da distanza, magari con qualche stealth a fungere da sensore avanzato. Megaschermo al centro del cruscotto come va di moda oggi, radar AESA AN/APG-82(V)1 (evoluzione del AN/APG63(V)3 usato dagli SA sauditi ma con processore dell’APG-79 dell’F-18E) e sensor fusion condita di sensori IRST che dovrebbero essere le sporgenze ai lati dell’abitacolo di questo F-15SA saudita. Comandi fly by wire, motori potenziati (dovrebbero essere gli F110-GE-132 da oltre 14 tonnellate di spinta) e una stabilità rilassata dovrebbero dare maggiore manovrabilità, maneggevolezza e accelerazione, fermo restando che, se gli mettiamo i serbatoi conformi e una ventina di missili sotto la pancia, anche Superman sarebbe un’anatra seduta…mentre ovviamente per mettersi a piroettare nel cielo a breve distanza bisogna arrivarci vivi e possibilmente senza la treccia radar di un vagone ferroviario... Il volivolo avrebbe quindi bisogno di un solo pilota, ma sarebbero due per sostituire la quota parte di F-15D che verrebbero dismessi assieme ai C e tutte le volte in cui un aiuto a bordo farebbe comodo. Si lo so, i condizionali si sprecano... Si suppone che tanti missili siano richiesti da tanti bersagli e tanti bersagli implicano un carico di lavoro che è bene suddividere, senza contare che il velivolo si propone anche come piattaforma per il lancio delle nuove armi ipersoniche attualmente in fase di sviluppo. Poi effettivamente non so quanto la necessità di rimpiazzare gli F-15 da caccia e la presenza di numerosi F-15E in organico lasci spazio alle indubbie doti aria-suolo del velivolo, che saranno sicuramente il non plus ultra della categoria (stealthness a parte). Magari il secondo posto nell'abitacolo tornerà più utile quando gli F-15E (prodotti dopo i C) saranno vecchi e da sostituire, mentre gli F-15EX saranno ancora relativamente giovani, ma saranno disponibili i nuovi velivoli di sesta generazione per fare quello che all'F-22 non è riuscito fare: mandare in pensione gli Eagle da caccia. https://www.boeing.com/defense/f-15ex/2 mi piace
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Ora ci sono B-2, F-22 ed F-35. Tutti con capacità aria-suolo anche superiori a quelle dell'F-117, soprattutto in termini di stealthnes, ma non solo. Il velivolo ha tecnologie datate e volendo nemmeno così sconosciute agli avversari che sono passati anche loro a materiali e soprattutto geometrie esterne complesse che vanno al di là delle anacronistiche superfici sfaccettate che erano gestibili dai calcolatori del tempo. Ora con gli attuali processori si possono progettare superfici raccordate che migliorano l'aerodinamica e nel contempo non creano spigoli vivi (fonte di discontinità nelle correnti superficiali provocate dalle onde radar incidenti e che a loro volta si traducono in onde elettromagnetiche di ritorno), sostituiti da raccordi a curvatura ottimizzata che minimizzano la riflessione. L'aereo utilizza poi quantità spropositate di delicati rivestimenti RAM anche in forma di strisce adesive per riempire i gap tra i pannelli, cui oggi tendenzialmente si cerca di fare a meno con pannelli strutturali in compositi radarassorbenti e accoppiamenti di montaggio molto precisi (è il caso dell'F-35 più che dei precedenti B-2 ed F-22). Non ha alcun senso fare un costoso aggiornamento di così pochi velivoli datati e fuori servizio, quando si hanno in produzione ben altre "munizioni" a meno che le munizioni non scarseggino. Ci vorrebbe in sostanza la Terza Guerra Mondiale...1 mi piace
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