Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto più apprezzato di 12/13/19 in tutte le aree

  1. La convergenza la vedo difficile pure io per le note questioni di leadership e di due galli nello stesso pollaio, per quando abbia sempre detto che fare nascere Rafale, Typhoon e Gripen sia stata una fesseria e ora che i numeri sono ancor più anemici non è che farne due sarebbe poi tanto meglio. Vedremo. Il discorso del PIL che avvantaggerebbe il progetto franco-tedesco a mio avviso lascia il tempo che trova nel momento in cui il gallo (la Francia) vorrà una bella fetta del progetto e la Germania (quella che tira su la somma dei PIL) è notoriamente quella col braccino corto e poca propensione a spendere per la difesa (basti vedere le responsabilità che ha avuto nei ritardi dell’EF-2000) e ben più alta propensione a piantar grane sulle esportazioni (e già sono emersi i malumori francesi in merito). Non ci vedo quindi per niente una maggiore stabilità e sicurezza finanziaria da parte franco-tedesca. Tecnologicamente invece parte meglio il Tempest e non è un caso visto che Britannici e italiani quanto a elettronica e propulsione non hanno niente da invidiare ai francesi (anzi), mentre per quanto riguarda il design stealth hanno una bella esperienza con l’F-35. Quanto a Coreani e Giapponesi che preferirebbero comprare americano (come se non stessero cercando di farsi un caccia indigeno), faccio notare che gli americani non gli venderanno certo il loro caccia di sesta generazione (o F-35 o si attaccano), mentre in merito all’autonomia, questa sarà certamente nelle corde del Tempest, che prima di tutto appare piuttosto grosso e secondariamente avrà dei motori a ciclo variabile e a ridotti consumi. Non credo in effetti che qualcuno possa insegnare a Rolls Royce come si facciano motori avanzati.
    1 mi piace
  2. Su Aviatio Report un altro articolo interessante e dettagliato sul Tempest, sul Mockup e sui possibili sviluppi, con molte riflessioni sui vari componenti e le varie caratteristiche. Interessante il diverso punto di vista rispetto all'articolo precedente sulle possibilità di successo dei 2 progetti: FCAS e Tempest. Sull'articolo di Difesa on line vedono meglio il progetto franco-tedesco per i maggiori fondi a disposizione dati dai pil delle nazioni partecipanti. Su Aviation Report vedono avvantaggiato il Tempest per le maggiori competenze dei paesi coinvolti per le conoscenze acquisite con l'F35 e per i problemi che sembrerebbero già affliggere il FCAS riguardo ai requisiti, sui quali la Spagna vorrebbe dire la sua ma la Francia li avrebbe già blindati, come al solito. Inoltre il Tempest sembrerebbe essere già un passo avanti per quanto riguarda progettazione iniziale e hanno già il mockup su cui sarebbero già stati fatti studi sulle forme, angoli ecc. sia con simulazioni che nella galleria del vento. Entrambi gli articoli concordano sul fatto che probabilmente i 2 progetti saranno costretti a convergere in un progetto unico.
    1 mi piace
  3. Avere la linea di produzione dà prestigio e un minimo di autonomia produttiva al paese che la richiede (molto minima visto che i pezzi arriverebbero da ogni dove...), ma esistono modi più intelligenti ed efficienti di procurare lavoro che duplicare le linee e per esempio ATR ha una suddivisione 50-50 tra Francia e Italia anche se la linea di assemblaggio degli ATR -42 e 72 è una ed è in Francia…E pensa un po’, non c’è nemmeno bisogno di spartirsi il mercato delle esportazioni scannandosi su chi deve sponsorizzare (magari male come in Svizzera, Austria e India per l’EF-2000) e produrre gli aerei che devono andare in un paese piuttosto che un altro. Ormai moltissimi aerei vengono assemblati con grossi sub assiemi provenienti da mezzo mondo (l’F-35 non è il primo e nemmeno sarà l’ultimo) e non è che spostare grossi elementi strutturali abbia un costo paragonabile a quello di mettere in piedi e mantenere una linea di assemblaggio finale probabilmente stitica, senza contare che avere più linee di assemblaggio non evita nemmeno il trasporto degli stessi elementi strutturali, perché questi sarebbero certamente single source nel programma Tempest, come lo sono per Eurofighter. Se (ipotizzo a ruota libera pensando a quanto avviene su progetti come EF-2000 e T-X) la parte anteriore si facesse in Gran Bretagna, quella centrale in Italia e quella posteriore in Svezia, comunque questi tre grossi sub assiemi dovrebbero girare per l’Europa e non ci sarebbe modo di impedirlo. A fare una linea sola oltre la Manica dovresti spedire in GB la parte centrale e quella posteriore. A farne una anche in Italia dovresti far arrivare qui la parte anteriore e quella posteriore. Certa componentistica va ordinata anni prima dell’assemblaggio finale, ma non è che i tempi di trasporto di un grosso sub assieme influiscano in modo particolarmente pesante su quelli di consegna…
    1 mi piace
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
×
  • Crea Nuovo...