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Londra sta cercando nuovi partner, USA, Australia, Canada, Nuova Zelanda in primis e gli altri a seguire. La prima opzione è un accordo di libero scambio con l'amico Trump, ma gli americani in commercio non hanno mai regalato nulla. Trump è arrivato in Gran Bretagna agli inizi di giugno per fare il suo show: si è complimentato per la Brexit, ha invitato a cambiare i sistemi di alimentazione, agricoltura e allevamento UE per passare ad quelli americani (OGM, ormoni, farmaci e fitofarmaci diversi, ecc.), ha chiesto di abolire il sistema di sanità nazionale britannico per passare ad un sistema basato sulle assicurazioni private, ecc.. Cambiare la regolamentazione di alimentazione, agricoltura e allevamento è poi il motivo per cui l'UE intende mantenere saldi i principi del backstop per il problema della frontiera irlandese: se così non facesse, dall'Irlanda dl Nord arriverebbero nella repubblica irlandese (territorio UE) prodotti con caratteristiche non approvate da Bruxelles e da qui potrebbero circolare liberamente sul continente. La questione della frontiera irlandese ha enormi implicazioni per tutta la UE, non è solo un problema confinato sull'isola di San Patrizio. Australia, Canada e Nuova Zelanda sono paesi che messi assieme assommano a circa 65 milioni di persone, nemmeno comparabili ai 440 milioni dell'UE (Gran Bretagna esclusa), ed ovviamente con un giro economico completamente diverso. Ci sarebbero India, Pakstan, i paesi sudafricani, ex colonie britanniche, ma sono paesi molto diversi. L'India è uno dei paesi più complicati al mondo e quando nel 2016 furono contattati per stabilire nuovi rapporti gli indiani chiesero come requisito essenziale il libero scambio di persone, inaccettabile in Gran Bretagna. Visto che siamo su un forum aeronautico, ricordiamoci quanto è complicato vendere un aereo all'India... I conservatori Brexiteer esaltano Singapore come modello economico da imitare. Ora dovranno cercare dei nuovi paesi con cui commerciare, al di là dei paesi del Commonwealth. Sicuramente cercheranno accordi con la Cina, ma le dimensioni dei 2 paesi sono incomparabili, economicamente, socialmente che per popolazione. Londra riuscirà a sopportare le pressioni cinesi? Londra sta già trattando con la Cina per il 5G: l'Italia è stata criticata per avere sottoscritto la RBI con la Cina e di avere affidato il 5G ai cinesi, con grande rabbia americana, ma al momento nemmeno i britannici hanno escluso i cinesi dal 5G... Immagino però che Trump, nel caso darà l'aut aut ai britannici, o noi o loro. In questi giorni c'è tensione tra Cina e Gran Bretagna a seguito delle proteste degli abitanti di Honk Kong. La Gran Bretagna ha chiesto di rispettare i diritti della popolazione locale ma Pechino ha risposto a muso duro di pensare agli affari di casa propria, in quanto Londra non ha più alcun diritto sull'ex territorio. Londra e Pechino cercheranno accordi, ma i diritti umani rimarranno sempre un grosso scoglio, a meno che Londra non decida di abbassare le proprie pretese e chinare la testa. Ora Londra è in una situazione di incertezza/debolezza: deve assolutamente cercare nuovi trattati commerciali. Io non dò per scontati nemmeno i trattati con USA, Australia, Nuova Zelanda e Canada, perché stravolgerebbero 45 anni di normative, leggi e abitudini sulla tutela sanitaria, alimentare di diritti sociali e di lavoro. Figuriamoci quando dovrà trattare con la Cina. Oltre a ciò Trump non sarebbe assolutamente contento di vedere il fedele alleato britannico avvicinarsi troppo a Pechino: come ho detto ha lodato e lusingato l'alleato britannico in tutti i modi possibili. Posizioni troppo vicine a Pechino sarebbero viste a Washingtn come un tradimento. Da una parte Johnson ha sempre detto di volere continuare a tutelare le normative europee, ma fare una Brexit senza accordo con l'UE implicherebbe necessariamente buttare a mare 45 anni di normative ormai nel DNA dl paese. Inoltre sottolineo che l'UE per stipulare un accordo con un nuovo paese, mediamente impiega dai 10 ai 15 anni. La Gran Bretagna non ha 10-15 anni di tempo davanti a sé, ma deve firmare il più velocemente possibile tanti più trattati che può, perché in caso contrario dal 1° di novembre, in caso di no deal Brexit, dovrà commerciare con le regole del WTO che sono più complesse ed onerose di quelle UE.. Ieri Johnson ha presentato il suo governo, da cui ha rimosso i fedeli alla linea May e mandato a casa i recalcitranti remainer. Ora può contare su un governo tutto marcia avanti a favore della Brexit. Ma cosa farà? Le ipotesi sono tante, ma qualche analista ha previsto questo. Da momento che sia l'UE che la Gran Bretagna manterranno ferme le proprie posizioni, Boris potrebbe dirigere verso una Brexit senza accordo. A questo punto il parlamento lo bloccherebbe, creando una situazione di empasse istituzionale e lui potrebbe chiamare nuove elezioni generali, che a questo punto lo vedrebbero, nella sua visione, vincitore assoluto. Poi con un nuovo parlamento, sbloccherebbe la situazione nella direzione a lui più congegnale. Se questa previsione fosse vera, potrebbe riuscire nell'intento di sbloccare una situazione di empasse, ma con il rischio di giocare con un pericoloso incendio. Dall'Irlanda e dalla Francia sono partiti diversi appelli a non giocare con il problema della frontiera, perché la Gran Bretagna potrebbe uscirne dilaniata. Boris Johnson di formazione è un latinista classico, il suo consigliere più fidato Dominic Cummings è laureato in storia, Jacob Rees-Mogg, importante esponente conservatore e gran fautore della Brexit, anche lui è laureato in storia e autore di saggi. Si dice spesso che "la Storia è maestra di vita". Mi chiedo: avranno ragione loro a perseguire il fine della Brexit, o questi non hanno capito niente? Se non lo sanno loro... Intanto 98 giorni al countdown.2 mi piace
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Ho letto il testo e ho la sensazione che ci sia qualcosa di incompleto. Nella descrizione mancano alcuni elementi : - l'innesto del connettore dell'elmetto alla presa di collegamento nell'aereo per permettergli di collegarsi al software immagazzinato, - la messa on line del software stesso e dell' avionica ( consistenti su quell'aereo ), - la rimozione delle spine di sicurezza dei missili e dei cappucci di protezione delle testate , cosa che si dovrebbe fare anche in una simulazione, - la chiusura dei portelli del vano armamenti . Sono elementi , questi , che sono tipici di un '35 e che non avrebbero dovuto mancare nella narrazione. L'impressione che se ne ricava dal testo è quella che l'aero sia stato usato alla maniera non di un F-104 ma addirittura di un F-86 E , quando contava soprattutto che il motore si accendesse e che le mitraglie cantassero. Si può solo immaginare che siano solo i primi passi per permettere all'aereo di " implementare " le sue capacità di inserirsi nella rete di difesa aerea , studiando le fasi di approntamento e misurando i tempi conseguenti.1 mi piace
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