Tratto da Nautica, dall'articolo sui bulbi a lama:
"Lo scopo è aumentare il range di efficienza idrodinamica della carena, ovvero aumentare il campo in cui la carena lavora bene. Con i tradizionali bulbi, si tiene sempre in considerazione una velocità di crociera fissa e prestabilita. Ciò significa che funzionerà bene a velocità di progetto e di esercizio per il 90/95% del suo tempo di navigazione. Con variazioni di velocità risulterebbe addirittura penalizzante.
Il bulbo a lama, in definitiva, ha la particolarità di allungare la carena e diminuire il semiangolo di entrata al galleggiamento. tali soluzioni, insieme alla naturale funzione del bulbo classico di generare un'onda in controfase rispetto al tagliamare, diminuisce l'onda prodiera ma a tutte le velocità. Ciò significa minore energia dissipata e quindi minore resistenza all'avanzamento e minori consumi.
Il campo di velocità a cui appartiene il bulbo a lama è quello semi-dislocante, ovvero intorno alla velocità critica. La forma a lama poi limita il fenomeno di slamming, ovvero l'impatto violento contro le onde, dovuto alla sezione di prora. Tale soluzione si può comunque raggiungere con prue retroverse (vedi Zumwalt), wave piercing e axe bow. Il difetto sta nel fatto che si perdono volumi nel gavoni di prora.
Tale forma di bulbo è attualmente usata dei traghetti veloci Gotlandia II della Fincantieri già dal 2006, mentre nel 1992 il Destriero (sempre Fincantieri) conquistò il Nastro Azzurro per la più veloce traversata dell'Atlantico alla velocità media di 50,3 nodi.