I due progetti sono ancora in alto mare , nonostante le immagini pubblicate.
Per entrambi manca ancora un vero requisito operativo da parte delle forze aeree interessate e , in questo momento, si configurano come iniziative aziendali , da imporre alle forze aeree stesse , grazie ai classici meccanismi delle pressioni politiche ( = lobbying ) .
Dal punto di vista finanziario , il progetto franco - tedesco parte da una base economica più solida , non dovendo , tra l'altro, spendere soldi per far evolvere una macchina simile allo F-35 .
I problemi sorgono a livello di ripartizione del lavoro , cosa normale nelle collaborazioni europee . L' aereo lo fa Dassault , lo dice il governo francese e quello tedesco tace ,quindi acconsente . E Airbus che fa ? Forse qualcosa di dettaglio e una certa quota di lavoro sul software e sull' avionica ma dovrà adattarsi a essere subalterna. Storicamente parlando , Dassault non è mai apparsa disponibile a formare consorzi su base paritaria ( " Noi i caccia li sappiamo fare, voi no , quindi tasi e sgobar " ) .
Ah , gli spagnoli, dicevi ? Non possono fare diversamente da quanto deciso , dato che CASA è una dépendance di Airbus ( = EADS ) , ergo , se vogliono lavorare .... ; ma è probabile che racattino le briciole. Quindi per noi , è meglio star lontani .
Restano gli inglesi che , in piena febbre da brexit, si sono messi in testa di essere americani e partono con l'idea di farsi da soli ( ? ) un caccia di 6a generazione , macchina sulla quale nemmeno oltreoceano le idee sono chiare. La sensazione, però è che , in questa fase cerchino un riccone finanziatore piuttosto che un partner industriale : non sono arrivate ancora notizie significative sugli esiti dei contatti avuti con svedesi e giapponesi. Almeno, non mi pare; aggiornatemi nel caso. Forse può entrarci qualche riccone arabo , voglioso di buttar soldi dalla finestra ? Figuratevi contattare noi , col governo , si fa per dire , che ci ritroviamo .
E allora noi cheffamo ? La storia in realtà ci indirizzerebbe proprio verso Albione, con la quale ci sono state collaborazioni ancor prima che l'Euro vedesse la luce ( Tornado , EH-101 , nonchè i motori inglesi usati da aerei italiani ).
Quindi direi Tempest , ma puntando a entrare in un eventuale consorzio con le idee chiare su :
--- ciò che l' aereo deve operativamente fare in Italia , dato che le esigenze inglesi sono diverse da quelle italiane , trovandoci noi con le potenziali fonti di minaccia a distanze più brevi,
--- ciò che sappiamo e vogliamo fare in un progetto del genere , per non metterci a litigare sul numero di pannelli da costruire.
Si tratta, pertanto , di spremersi i cervelli sia a livello di vertici militari che di ambienti industriali .
Questo , ammesso e non concesso che sua maestà ci prenda nella cordata.
Finirà come la TAV ?