Storicamente l’aerodinamica è quella che da meno problemi nello sviluppo degli aerei, mentre software, impiantistica in generale e integrazione di armamenti fanno perdere un disastro di tempo. Gli indiani si sono dimostrati volendo anche originali nella scelta aerodinamica a delta composito del Tejas, sviluppandola poi in modo anche “aggressivo” nella variante navale che adotta superfici mobili simili a quelli del Su-57.
Certo, qui introducono il canard che fa perdere un po’ della originaria semplicità e anche l’ala cambia, ma penso che il punto debole indiano sia nell’integrazione dei sistemi e soprattutto nell’affidabilità, come dimostrato dall’elevata incidentalità della loro flotta, legata più che ai progetti in se, alla scarsa qualità derivante da processi e procedure.
Certo che questo aereo più che un sistema d’arma è un cantiere…