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Classe 100N (Carabinieri) Navigare nella laguna veneziana, per esperienza, è un po' come girare in auto per le vie di Milano. Bisogna saperci fare e, per quanto un codice di navigazione metta nero su bianco le norme comportamentali dei capitani, l'interpretazione che ne viene data dai cittadini va imparata con il tempo, una navigazione “a polso” insegnata da chi li ci è nato e cresciuto. Altro fattore da considerare è il traffico navale. La città del Leone di San Marco è una città che non solo non dorme mai, ma gestisce in male ed in bene uno dei traffici marittimi tra i più vari e pressanti, come solo pochi porti in Italia riescono ad avere. Tra yacht, natanti da diporto, gommoni di pescatori in mezzo ai canali, petroliere, navi da crociera, rimorchiatori, chiatte e barche a remi, la circolazione deve mantenersi sempre perfetta senza possibilità di interruzione. Ma se questa è la vita nei canali principali, teniamo a mente che nei canali interni del centro, vero cuore pulsante della navigazione cittadina, la situazione si fa ancora più caotica. Alla luce di tutto ciò, si vede particolarmente importante la circolazione dei servizi d'ordine e d'emergenza quali ambulanze e motovedette, rigorosamente su acqua, le quali devono garantire la massima rapidità d'intervento zigzagando tra i veloci battelli di linea, gondole e barche dei cittadini (ricordando che i canali interni anche larghi come Rialto sono off limits per i non residenti). Se le operazioni d'intervento devono quindi essere rapide ed efficaci, la dotazione nautica leggera dell'Arma dei Carabinieri deve essere abbastanza potente da tenere testa alle ripide onde di poppa dei battelli di linea, affidabile ma soprattutto compatta, in grado di operare in canali portuali da 70 m x 7 m, così come in canali urbani con variazioni improvvise di profondità fino ad 1 m e situati tra le case. Come base per la classe 100N fu utilizzato lo scafo Vector 21 allestito dalla Castoldi Jet Craft di Milano, in servizio sotto il comando del R.O.N.N. (Reparto Operativo Nucleo Natanti) con compiti operativi e radiomobili. Questa classe entrò in servizio con un totale di 28 unità (data di entrata in servizio al momento non reperibile). Al momento, (anno corrente 2018), è stato emesso un bando di acquisizione di 5 natanti per un preventivo di 985000 euro, con un costo unitario di 197000 euro e l'opzione nel triennio successivo al contratto di ulteriori 5 unità. Esse fanno base all'Arsenale, sfruttando il supporto logistico della Marina Militare. CARENA E STRUTTURA Lo scafo è un planante a V profonda, con pattini lungo tutta la carena, senza redan e timoni, con un deadrise poppiero di 20°, di lunghezza 5,92 m per 2,36 m di larghezza e un pescaggio di 0,43 m, mentre fuori tutto arriva ad una lunghezza di 6,74m. É interamente costruita in kevlar con resina in vinilestere, stratificata a mano con tecnica single skin, progettato per tenere testa allo stato del mare 3 (scala Douglas). Le linee lungo la murata sono pulite, con la presenza al giardinetto di fori per lo scarico motori, foro spia dell'acqua di raffreddamento e scarico della pompa di sentina. La poppa presenta un profilo a volta, verticale sotto e terminante con una pedana carenata per la protezione della spiaggetta. Lungo il perimetro superiore delle murate è circondata da un unico bottazzo ma non sono presenti ne pulpito di prora, ne battagliole, eccezion fatta dal pulpito di poppa. La parte anteriore della coperta non è accessibile direttamente tramite camminamenti, ma vi trovano alloggio il faro anabbagliante, gli apparati di comunicazione e l'antenna GPS. La sovrastruttura si sviluppa a 1,75 m d'altezza oltre la linea di galleggiamento, è raccordata aerodinamicamente con la coperta anteriore, realizzata in vetroresina vinilestere stratificata a sandwich così come tutta la coperta. Essa è chiusa e incassata occupando tutta la sezione laterale, vi si accede posteriormente tramite portello centrale verticale ed è raccordata alle murate di poppa tramite due tientibene in acciaio. Nel tetto sono presenti il radar Simrad (verso proravia) e i lampeggianti in posizione centrale. Nella sezione poppiera. Il pozzetto (a sbalzo rispetto alla cabina) funge centralmente da cofano motore e, come accennato, termina a poppa con una spiaggetta destinata all'imbarco degli operatori. Lo scafo, con allestimento standard raggiunge le 1,65 t, mentre a pieno carico raggiunge le 2,55 t. L'interno è essenziale, costituito a prora da un un gavone diviso da una paratia stagna e dalle sezioni di sentina. La parte centrale poppiera è divisa in due parti: la cabina e il vano motore. La cabina è progettata per ospitare quattro operatori con plancia con timoneria a sinistra della plancia e centralmente l'apparato di comunicazione e navigazione GPS Garmin. Il carburante è alloggiato in due serbatoi in acciaio per un totale di 200 l, disposti ai lati del vano motore (centrale) con bocchettoni di rifornimento sul pozzetto orientati verso la cabina. L''armamento di bordo è costituito dalla dotazione d'ordinanza degli operatori, generalmente dalle Beretta PM12. APPARATO DI PROPULSIONE Per l'unità motrice, posizionata a poppa in asse longitudinale centrale, è utilizzato un motore diesel Yanmar 6BY-260, 6 cilindri in linea a quattro tempi inclinato di 15°, 2993 cc di cilindrata, alesaggio 84 mm x corsa 90 mm, 260 cv a 4000 rpm, doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro, sovralimentazione turbo Holset con intercooler. L'Iniezione è diretta common rail, comandata tramite centralina ECU varia la temperatura a seconda del regime di temperatura del motore variando i tempi e la pressione di iniezione in camera cilindro. Il raffreddamento è chiuso, con scambiatore acqua dolce/acqua di mare. Le prese d'aria per l'alimentazione del propulsore sono posizionate agli angoli posteriori della cabina, dietro ai finestrini e raccordati al montante. Le insidie lagunari non riguardano solo eventuali detriti presenti lungo i canali, ma anche dalle escursioni mareali, le quali portano in superficie velme e barene che mettono a dura prova tanto le trasmissioni in linea d'asse, quanto i piedi poppieri dei fuoribordo e degli entro-fuoribordo. Inoltre a differenza della normale circolazione navale, le “gazzelle d'acqua” hanno la necessità di tagliare le zone di basso fondale, necessità che richiede l'uso di una trasmissione ad idrogetto, posizionata esternamente allo scafo, solidale al motore con riduttore integrato. Essa è una Castoldi Turbodrive 240 HC con frizione idraulica a dischi multipli, griglia mobile a protezione della presa d'acqua da 238 mm, elica a due pale in acciaio e corpo in titanio. L'ugello è dotato di inversore a condotto verticale. La direzione dell'ugello e la gestione dei parametri è governata da sistemi elettronici di controllo ACES, con attuazione idraulica a ruota in plancia. Come prestazioni, la velocità massima raggiungibile è di 40 nodi ad 1/3 del carico e 36 nodi a pieno carico (Per dovere di cronaca, riporto che i seguenti dati motoristici sono dati ufficiali forniti dalla casa madre Castoldi. Ufficialmente il sito dell'Arma dei Carabinieri accenna un Chrysler da 236 cv del quale non riesco a pervenire ne immagini ne alcuna documentazione.) https://www.yanmarmarine.com/Products/Powerboat-Engines/6BY3-260-338/ http://pdf.nauticexpo.it/pdf/castoldi/vector-21/25307-10322.html Operator's manual Yanmar engine pdf http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/06/25/TU18BFC12788/S5 http://www.carabinieri.it/arma/oggi/mezzi/l%27arma-naviga/motovedetta-classe-100n1 mi piace
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AEV-3 Kodiak Secondo Rheinmentall è lo stato dell'arte, ed in effetti lo si potrebbe semplicisticamente considerare il “coltellino svizzero” dei veicoli corazzati. Che nel campo di battaglia non regnino solo le bocche da fuoco è un fatto noto. Molto meno considerato è il lavoro del Genio, le cui operazioni permettono ai blasonati carri di prima linea di poter svolgere il compito per cui sono concepiti. In tal senso, l'esercito svizzero emise un bando per l'acquisizione di un veicolo corazzato moderno, al passo con i tempi e versatile, destinato ad equipaggiare la componente del Genio ed affiancare i Leopard 2A5. I requisiti furono la comunanza della componentistica con gli MBT in dotazione all'esercito svizzero, la condivisione della catena logistica, la praticità di un mezzo per movimento terra unita ad uno sminatore pesante. Un occhio di riguardo progettuale fu posto anche alle missioni di pace e all'assistenza ai civili in operazioni di rimozione macerie nei luoghi interessati da calamità naturali. Il progetto iniziale del 1999 era frutto di una joint-venture tra la tedesca Rheinmentall Land System e la svizzera RUAG Land System. Esso prevedeva l'impiego dello scafo del Leopard 1 ma, dopo diversi studi di compatibilità, fu scelto lo scafo del più moderno Leopard 2 e fu ufficialmente presentato come prototipo nel 2002 con la sigla AEV-3 (Armoured Engineer Vehicle) Kodiak. Nel 2003 vennero realizzate le pre-serie del “Geniepanzer-3” e, dopo cinque anni di test, nel 2007 venne ufficializzata la sua adozione seguita da un ordine di 12 mezzi per circa 110 milioni di dollari. L'inizio di produzione era fissata per il 2009 ma fu rimandata al 2010, mentre i reparti ricevettero le prime cinque unità nel 2011. L'estrema compatibilità alla linea MBT Leopard 2 lo rese idoneo alla potenziale vendita a tutti gli stati che utilizzarono le piattaforme Leopard, quali Danimarca, Spagna e Grecia (ad esclusione della Germania, già in possesso del Wisent 2). L'adattamento degli scafi forniti da Rheinmental in configurazione AEV fu curato a Skovde in Svezia, per poi essere attrezzato negli stabilimenti svizzeri della RUEG; la stessa Svezia però, nel 2001, dopo essersi interessata al progetto, decise di interrompere la collaborazione a causa dei costi di sviluppo lievitati. I test climatici ad alte temperature furono eseguiti in Spagna a Saragoza, mentre i test “artici” vennero realizzati a Boden, in Svezia. Nel 2003, alla presentazione del mezzo, la Danimarca si tirò fuori dal programma lasciando sola la Svizzera dopo gli accordi di intesa firmati solo un anno prima. Un interesse particolare fu pubblicato dalla Norvegia, aggregandosi al programma nel 2006. Il Ministero della Difesa norvegese nel dicembre 2007, in accordo con l'azienda AMV, firmò un contratto di fornitura di 10 mezzi a un costo di circa 100 milioni di dollari. Nel 2011 un ripensamento svedese portò all'adozione di sei unità di produzione Rheinmentall. Dal 2019 entrerà in servizio anche nell'esercito olandese (fonte: Jane's) MOTORE E CATENA CINEMATICA Il power pack mantiene la sua posizione nello scafo uguale a quella del Leopard, ossia logitudinale posteriore e centrale alla linea d'asse. Il cuore del sistema propulsivo è il motore MTU MB873 Ka501: diesel policarburante, V12 con sovralimentazione bi-turbo e intercooler; 1500 cv a 2600 rpm; 4699 Nm di coppia a 1700 rpm; alesaggio 170 mm x corsa 175 mm; 47700 cc di cilindrata; quattro valvole per cilindro e raffreddamento a liquido; iniezione del carburante diretta common rail; completamente schermato da impulsi elettromagnetici e NBC; centraline, sistemi di monitoraggio e controllo in CAN-bus; basamento in corpo unico con il generatore ISG (Integrate Starter Generator); progettato per poter operare completamente immerso (con dotazione da guado profondo). Il consumo stimato oscilla tra i 300 e i 500 l/100 Km a seconda del fondo percorribile. Il motore si collega al cambio Renk HSWl 295TM tramite un convertitore di coppia. Il cambio è automatico con geometria “a T” e trazione alle ruote dentate posteriori, a 4 marce in avanti + 2 rm. I rami terminali del cambio sono integrati al sistema frenante e allo sterzo ad ingranaggi planetari. La trazione avviene su cingoli Diehl 570F con inserti gommati, in ambo le fiancate sono presenti gli appoggi su sette ruote guida gommate più quattro di ritorno, all'anteriore vi è la ruota dotata di tenditore idraulico. Le braccia delle sospensioni sono indipendenti, collegate tramite barra di torsione ed ammortizzate idraulicamente. Come prestazioni, raggiunge i 68 Km/h con un'autonomia di 550 Km, con una riserva di carburante totale di 1160 l dislocato in due serbatoi. CABINA, ALLESTIMENTO E BLINDATURA Come accennato, la componente dello scafo resta immutata a quella del leopard 2, con una protezione antimine sotto la scocca corrispondente al requisito STANAG 4569 3,3B e 4A a seconda dell'allestimento aggiuntivo. La sovrastruttura è il vero cuore dell'intero sistema: corazzata secondo standard 4569 4A e interamente protetta da agenti NBC. Il modulo di guida e comando è completamente climatizzato e pressurizzato, accessibile tramite botole superiori. È diviso centralmente, dove sul lato di sinistra, sono presenti il pilota e il geniere, mentre sulla destra vi è l'abitacolo del capocarro. La ridondanza dei sistemi di tiro difensivi (normalmente a completa gestione del capocarro) ne rende possibile l'impiego al tandem pilota/geniere; in virtù del ruolo di sminatore, tutti i sedili sono ammortizzati contro l'impatto di mine anticarro. Per la visione periferica da parte di tutto l'equipaggio, sono attive sei videocamere bimodali diurne/IR, di cui una anteriore, quattro laterali e una posteriore per le operazioni sotto il fuoco nemico. All'interno, tutti i display sono LCD di cui uno dedicato al pilota con tutti i parametri di movimento; il capocarro gestisce invece i pannelli touch screen per le comunicazioni, plotter, e strumenti per la guerra network centrica. Ai lati del mezzo sono presenti vani per gli attrezzi da campo e un vano in particolare, posizionato sulla destra, con gli innesti e i tubi prolunga per l'uso di cesoie idrauliche esternamente al veicolo. Sopra e intorno al mezzo vi è la suite bellica, come due lancia granate fumogene da otto razzi da 76 mm, una mitragliera MG3 da 7,62 mm o, in alternativa, le torrette a controllo manuale/remoto RCWS Protector o QUIMEK da 12,7 mm. È possibile inoltre istallare sull'affusto della mitragliera, in sua sostituzione, un lancia granate automatico AGL da 40 mm. Essendo un mezzo del Genio, da la possibilità tramite snorkel di guadare fiumi per 4 m di profondità o 1,2 m senza preparazione. Con un angolo d'attacco di 26° e 21° in uscita, può superare ostacoli verticali di 0,92 m e trincee da 3 m, l'angolo massimo superabile è del 60%, mentre l'inclinazione laterale raggiunge i 30°. La lunghezza misura circa 10,2 m; 3,54 m di larghezza per 2,6 metri d'altezza (senza armamento). Il peso si aggira sulle 55 t, con 3,5 t di carico aggiuntivo. Il pezzo forte riguarda l'allestimento, convertibile in pochi minuti da movimento terra a sminatore e viceversa. Per il setup movimento terra, sulle braccia idrauliche di sollevamento frontali è installata una pala dozer con larghezze da 3,42 m a 4,02 m. L'escursione delle braccia oscilla di 5° mentre la regolazione dell'angolo d'attacco va dai -24° ai +79°. Grazie ad una capacità di spostamento di 350 mc/h, viene usato per compiti di rimozione macerie ed innalzamento di linee trincerate. In alternativa essa funge da stabilizzatore al braccio multi-utensile. Quest'ultimo è vincolato tramite piattaforma circolare in posizione centrale all'anteriore del mezzo e normalmente ripiegato verso il retro. Il dispiegamento ed il ripiegamento avviene tramite procedura automatica, ed è compatibile con benne scavatrici da 1mc, tenaglie o martelli idraulici. Sul retro dietro la cabina è possibile stivare l'attrezzatura sopracitata ed è installabile direttamente da remoto tramite incastri. Tale braccio può estendersi per 2,2 m verticali e 9 m orizzontali, per 3-5 t di carico alla massima estensione. A completare l'equipaggiamento standard, due verricelli Rotzler fissi di tipo capstan, posizionati ai lati posteriori superiori del mezzo, con forza di trazione dinamica a quattro tiranti di 62 t e riavvolgimento in 6m/min; la capacità dei singoli verricelli sono di 9 t con riavvolgimento in 90 m/min. I cavi sono in acciaio con lunghezza unitaria di 200 m. Per il setup sminatore, tra i verricelli e i gavoni porta-utensili sono presenti due OMS (Obstacle marking System) prodotti dalla Pearson Engineering: i due case vengono aperti verso l'esterno con un angolo di 90°, ogni case contiene 50 paletti in acciaio con terminale luminescente, eiettati elettro-pneumaticamente (con un unico compressore solidale al modulo OMS) al fine di impiantarsi al terreno e marcare i bordi del tracciato libero da mine (la distanza d'espulsione viene programmata della postazione interna del geniere tramite l'OMS Control Unit). Tale strumento è da tempo attivo nei mezzi del Genio delle forze armate americane, inglesi e canadesi. Oltre alle eventuali corazze esterne aggiuntive, il vero e proprio strumento di lavoro è l'FWMP (Full Width Mine Plought), prodotto dalla Pearson Engineering. Esso va a sostituire la lama dozer all'anteriore del mezzo ed è compatibile tramite appositi supporti con lo scafo di qualsiasi MBT della NATO, come per esempio l'M1 Abram americano ed il Challenger 2 britannico (di cui ne è tuttora la dotazione aggiuntiva). Si compone di tre emettitori di impulsi elettromagnetici a poca distanza dal terreno ed adattivi a tutti i fondi, quali asfalto e terreni dissestati, in grado di far esplodere in anticipo tutte le spolette a comando magnetico di IED e mine anticarro. La barriera principale è costituita da due file di vomeri dentati, di cui uno frontale ridotto, maggiormente inclinato con compiti di apripista, e due laterali concavi in grado di rivoltare ed espellere all'esterno una sezione equivalente a 30 cm x 4,2 m di terreno (misura di sicurezza per la rimozione di mine antiuomo). L'azionamento degli emettitori e dell'elevatore idraulico è gestito dal geniere di bordo tramite un apposito pannello LCD su un'apposita interfaccia MCU (multipurpose Control Unit), la quale gestisce anche gli emettitori EMP cilindrici ai lati del veicolo. Video consigliato: https://www.youtube.com/watch?v=MExdczh4dwA https://de.wikipedia.org/wiki/Kodiak_(Panzer) https://www.pioniertechnik.de/kodiak.htm https://www.army-technology.com/projects/kodiak-vehicle/ http://www.army-guide.com/eng/product2161.html Rheinmetall Defence pdf MTU engine pdf https://www.globaldefence.net/portals/c90-land/military-engineering-armored-engineering-vehicle-3-kodiak/2/ https://www.pearson-eng.com/products/full-width-mine-plough/1 mi piace
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d'accordo che non è uno stealth "occidentale", però che diamine...1 mi piace
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L' inossidabile bombardiere strategico riceverà presto una nuova versione dell'altrettanto insossidabile motore 'Kuznetsov NK-12' che gli consentirà di ottenere migliori prestazioni ... Fonte: tass.com ... New engines to boost Tu-95MS strategic bombers’ flight range ...1 mi piace
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U.S. Air Force F-15C Eagles, F-22 Raptors and Romanian F-16 Fighting Falcons fly in formation above Bucharest, Romania, Aug. 20, 2018. During their deployment to Germany, the F-22s forward deployed to operating locations to assert the U.S. ability to quickly respond and assure allies and partners of U.S. presence in Europe is forward and ready. (U.S. Air Force photo by Senior Airman Dawn M. Weber)1 mi piace
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Esce di fabbrica il primo 'Backfire' aggiornato ... https://www.ainonline.com/aviation-news/defense/2018-08-17/upgraded-backfire-rolled-out-kazan Degna di nota l'eliminazione della torretta difesiva caudale ...1 mi piace
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