Questo è un messaggio popolare. Gian Vito Inviato 30 Maggio 2010 Questo è un messaggio popolare. Segnala Condividi Inviato 30 Maggio 2010 (modificato) Velivoli tattici da guerra elettronica dell’Unione Sovietica. E’ oltremodo diffusa la convinzione che l’equipaggiamento di disturbo elettronico orientale sia di gran lunga inferiore ai dispositivi similari occidentali. Tale considerazione potrebbe rivelarsi un incauto pregiudizio. Dopo l’articolo sugli aerei da guerra elettronica tattici occidentali (http://www.aereimilitari.org/Armamenti/AN-ALQ-99.htm) analizziamo ora la situazione nel campo opposto. I russi hanno compreso l’importanza della guerra elettronica nel settore dei radiolocalizzatori già durante la seconda guerra mondiale. I primi sistemi di disturbo del dopoguerra erano pesanti, poco sofisticati e voluminosi. Naturalmente avrebbero potuto trovare posto solo su grandi bombardieri modificati. Nel settore tattico il primo velivolo adibito allo scopo pare sia stato la variante per guerra elettronica dell’Ilyushin Il-28, denominata Il-28 REB. Costruito in piccola serie, il velivolo utilizzava i serbatoi d’estremità del precedente Il-28R per montare antenne di disturbo radar in grado di coprire i settori anteriore/posteriore. E’ probabile che, come diversi Il-28R, fosse equipaggiato per il lancio di grandi quantità di chaff contenute nella stiva. Non è chiaro quale fosse il sistema di disturbo utilizzato ma il contemporaneo Tu-16 impiegava l’SPS-1/2 un sistema manuale, lento da sintonizzare e di limitata efficacia. Ancora negli anni ’60, gli unici velivoli adatti allo scopo erano le versioni ECM dei Tu-16 e 22. Erano in grado di disturbare a distanza di centinaia di km (Stand-off) i radar neminci ma non potevano seguire i caccia-bombardieri, soprattutto a bassa quota. Era necessario sviluppare un sistema più potente, in un aereo di dimensioni più contenute ma con spazio sufficiente per l’equipaggiamento e potenza disponibile per attivare le trasmittenti. Yak-28PP (Brewer-E) La soluzione arrivò con la realizzazione di un aereo da guerra elettronica supersonico ricavato dallo Yak-28, un aereo che già aveva dato vita ad una intera famiglia di varianti. I lavori iniziarono nel 1965 sul prototipo del nuovo Yak-28PP (Postanovschchik Pomekh: aereo da disturbo), i cui test iniziarono nel 1966-67. I prototipi erano Yak-28I convertiti. Il primo esemplare di produzione venne realizzato nel 1968. L’aereo, soprannominato "Pepeshniki" non ha avuto varianti. Fino al 1971 sono stati costruiti 84 Yak-28PP. Rimossi i cannoni, il radar ed i sistemi di puntamento, la stiva è stata utilizzata per installare i dispositivi di disturbo su di una speciale piattaforma denominata “contenitore speciale”(спецконтейнером) che viene inserita con elevatori nella stiva. La soluzione facilita la manutenzione, il rimpiazzo e la scelta dei disturbatori ma richiede l’impiego di tecnici sul campo e di molte ore di lavoro. A causa della configurazione del velivolo, infatti, non sarebbe stato possibile montare i sistemi sotto le ali. I sistemi di disturbo, assieme ai trasformatori e ai generatori, sviluppano un elevato calore che rende necessario l’impiego di serbatoi di refrigerante, prese d’aria e radiatori di raffreddamento. I disturbatori erano pesanti e sprecavano molta potenza, caratteristica tipica dei prodotti sovietici del periodo. Rispetto al bombardiere, lo Yak-28PP disponeva di un migliore sistema di navigazione ognitempo. Il velivolo non presentava problemi rilevanti, poteva scortare i bombardieri anche in volo supersonico ed aveva grande autonomia. Le modifiche non causarono problemi di sorta: la fusoliera era sostanzialmente la stessa, i disturbatori occupavano le nicchie e le stive già presenti per bombe, cannoni e radar. Gli equipaggiamenti di base erano compatibili, facilitando la standardizzazione, e i sistemi di disturbo erano già operativi sui TU-16P. I sistemi di disturbo attivo dello Yak-28PP includono tre tipi di disturbatori, divisi in “disturbatori di protezione gruppo ("Buket" e "Fasol"), e disturbatori di autoprotezione ("Siren"). Lo Yak-28PP è stato ideato per disturbare i radar di avvistamento e i sistemi di comunicazione. Per lo scopo utilizza i sistemi "Buket"e "Fasol-1". Tra i più potenti sistemi di disturbo del periodo, il "Buket" è un sistema cosiddetto “aperto”. Sintonizzato su differenti frequenze assume di volta in volta la denominazione di SPS-22, SPS-33, SPS-44 o SPS-55. L’SPS-22 genera disturbi nella banda D (1-1,4 GHz), l’SPS-33 nella D/E (1,4-2,4 Ghz), l’SPS-44 nella banda E (2,4-3 GHz) e l’SPS-55 nella F (3-3,8 GHz). I dispositivi, gli stessi impiegati anche sui Tu-16P, modificano la loro denominazione terminale a seconda del vettore utilizzato. Nel caso dello Yak-28PP si avrà l’ SPS-22-28, SPS-33-28 e così via. Una accurata combinazione di disturbatori può coprire tutte le frequenze. Le stazioni sono rimovibili ed intercambiabili facilmente nella medesima piattaforma. Il Buket è automatico, anche se la descrizione tecnica ufficiale lo definisce “semi-automatico”. Dotato di ricevitori e analizzatori analogici, può operare contro minacce multiple. Attiva 4 o 6 trasmittenti, che coprono i diversi settori di radiazione dei radar nemici. Può operare in modalità Spot o Barrage. La scelta è fatta automaticamente a seconda dell’ambiente elettronico incontrato. Dopo l’attivazione analizza i segnali, determinandone i parametri fondamentali. Poi li disturba con l’appropriata frequenza e potenza. Ogni 2,5-3 minuti, il sistema si spegne ed analizza nuovamente i segnali, non dispone infatti di funzione “look-through”. Se il radar ha cambiato frequenza, l’analizzatore registra le differenze e regola il disturbo automaticamente su una bandwidth di 30 Mhz. Gli analizzatori, con schemi logici tipici degli anni ’50, determinano quanti segnali si trovano nel raggio di frequenza: se, per esempio, 5 radar hanno frequenze diverse, l’aereo invierà 5 disturbi differenti all’interno della banda. Se dopo una nuova analisi scopre che due o più radar stanno operando su frequenze simili, passa al disturbo di sbarramento (150 Mhz bandwidth), lasciando il disturbo singolo per gli altri, sulle nuove frequenze risintonizzate. A seconda delle necessità, verrà montato il dispositivo di disturbo richiesto. Nel caso di minacce su diverse bande sono necessari più aerei per coprirle tutte. Così su uno Yak-28PP si troverà ad esempio l’SPS-22, su un altro l’SPS-33 ecc. Il Buket è stato migliorato progressivamente, presumibilmente estendendo la copertura alle bande superiori. Il secondo sistema è l’SPS-5-28PP-1 "Fasol". Le antenne trasmittenti a lama sul lato inferiore esterno dei motori sono caratteristiche dello Yak-28PP e lo rendono distinguibile dalle altre varianti. L’SPS-5 non è automatico, richiede la presenza di un operatore. Viene attivato all’ingresso nell’area nemica, e disattivato all’uscita. Ha 4 trasmittenti intercambiabili (А,Б,В e Г traducibili come A,B,C,D), a seconda della frequenza richiesta. Nonostante sia di concezione vecchia come il precedente "Buket" e non molto sofisticato, il "Fasol"è ancora operativo. E’ stato migliorato con le varianti SPS-5M ed SPS-5-2X. Disturba le comunicazioni ed i radar in bassa frequenza con una potenza di 30W. In caso di ingaggio da parte dei radar di controllo del fuoco (caccia e SAM) lo Yak-28PP impiega l’ingannatore “Siren"che comprende i sistemi SPS-141, SPS-142 e SPS-143, intercambiabili a seconda delle necessità. L’SPS-141 (8,8-10,7Ghz, banda I/J) è predisposto contro i missili sup-aria Hawk, l’SPS-142 (6,1-7,3 ghz, banda H) e l’SPS-143 (4,7-5,4 ghz, banda G) contro i Nike Hercules. E’ situato sul lato destro della cabina, con una piccola presa d’aria: il disturbo, irradiato su un arco di 60°, non richiede alte potenze (15-20W), quindi neppure gran raffreddamento. Le antenne trasmittenti sono su entrambi i lati. La stazione inganna (in distanza, velocità e direzione) i radar ad impulsi e Doppler. Prende gli impulsi, ne determina i parametri e genera una serie di falsi segnali ritardati per coprire l’eco reale. Funziona anche come Track-break (RGPO/VGPO). Ha 4 modalità: autodifesa, difesa cooperativa di due aerei, disturbo Doppler cooperativo, Terrain Bounce. Lo Yak-28PP impiega anche contromisure passive. Sotto le ali sono installati due lanciarazzi standard UB-16-57UM con 16 razzi S-5P o S-5P1 (PARS-57) da 55 mm. Il razzo S-5P è entrato in servizio nel 1964. Pesa 5 kg, è lungo 1,07m e raggiunge i 450-480 m/sec con una portata di 3-4 km. Dopo il lancio rilascia, in sequenza, tre pacchetti con dipoli differenti di fibra di vetro metallizzata. Una salva può creare una nube di chaff in grado di coprire gli altri aerei per un periodo variabile da 10 minuti a un’ora a seconda della quota. I razzi sono lanciati in avanti, eventualmente alzando il muso del velivolo. Il lancio in avanti rende il chaff molto più efficace. E’ integrato dal sistema KDS-19 "Avtomat-2I" con due contenitori sotto i motori (32 colpi da 26 mm per contenitore). Ogni cartuccia forma una nube RCS di 5 mq. Su diversi velivoli è installato anche il dispenser ASO-2I con 32“flare”da 26 mm al magnesio. Vengono lanciati a gruppi di 4-16 a intervalli di 0,3 o 1 secondo. Entrambi i modelli sono attivati manualmente o automaticamente su segnale dell’RWR SPO-3 ("Sirena-3"). Le cartucce sono piccole ed efficaci solo contro missili poco sofisticati. Lo Yak-28PP in azione. La missione tipica del Brewer-E è la protezione del gruppo d’attacco. La posizione del Jammer è variabile. Prima dell’attacco si porta nella zona di orbita ad almeno 30-50 km dal bersaglio. Questo per diversi motivi: è privo di armi offensive, non dispone di disturbatori contro i radar di controllo del fuoco (tranne per autodifesa), non è abbastanza manovrabile per sfuggire e non può avvicinarsi troppo per non entrare nel raggio di “burn-through”, ovvero alla distanza in cui è impossibile sovrastare le emissioni dei radar terrestri, calcolata appunto in 30-50 km. E’ più sicuro ma rende inutile il chaff. I disturbatori sono potenti anche oltre i 100 km. Per i motivi già visti servono almeno 2-3 jammer. Per distrarre l’attenzione dal gruppo, si può anche simulare un attacco con 1-2 Yak-28PP. Il volo assieme al gruppo riduce anch’esso l’efficacia del chaff ma aumenta in modo notevole quella del disturbo attivo. Anche un singolo jammer può mascherare tutto il gruppo, specie in formazione serrata. Ha una controindicazione: la triangolazione può rivelare l’intero gruppo. L’effetto maggiore si ottiene quando il jammer precede il gruppo. E’ovviamente il più pericoloso. Ma si ottiene il massimo effetto: si può diffondere uno schermo di chaff ed “illuminarlo”con interferenze attive, causando la ri-emissione in direzione del radar nemico. Il disturbo combinato attivo-passivo permette la migliore soppressione dei radar ad impulsi e CW (Doppler). In un secondo tempo l’aereo si può portare sul retro o prendere posizione sul lato, orbitando nell’area senza interrompere il disturbo. Gli Yak-28PP, in esercitazione, fornivano un disturbo così alto da rendere inutilizzabili i radar dei Su-24 scortati. Disturbavano interi settori dei radar P-18 Spoon rest (160 MHz) e P-37 Bar lock (3 GHz) con elevata potenza. Come spesso avviene, anche oltre la zona dei disturbi, si manifestavano “accensioni” e disturbi delle TV (provocati dal "Buket") e sibili-crepitii nelle trasmissioni radio (effetto dei "Fasol"). In una occasione il disturbo dei radar è stato così forte che il “Comando missili strategici” ha ordinato di interrompere subito i disturbi, minacciando ritorsioni. Comunicarlo ai piloti è stato difficile: l’ SPS-5 aveva interrotto ogni comunicazione radio. Gli Yak-28PP operavano inizialmente assieme ai reparti di ricognizione su Yak-27R e 28R. Successivamente, alla fine degli anni ’70, si crearono specifici reparti di guerra elettronica. Lo Yak-28PP non è stato impiegato in combattimento e non è stato esportato. Ma l’impiego è stato notevole: dal 1983 ogni esercitazione è stata effettuata col supporto ECM, fornendo addestramento anche per paesi alleati come Germania est, Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria. Ancora alla fine degli anni ’60 i sistemi SPS erano ottimi, con potenza e velocità sufficienti ad affrontare i cambiamenti di frequenza. Ma dai primi anni ’70 sono comparsi radar ad agilità di frequenza con fasci di radiazione più ristretti che hanno ampliato enormememente il numero di impulsi da seguire. Il disturbatore a valvole "Buket", creato alla fine degli anni ’50, presenta nei loro confronti un certo “ritardo”: mentre determina i parametri e prepara il disturbo, il radar ha già cambiato frequenza e la potenza va persa inutilmente. L’arrivo dei radar phased array, lo ha reso poi del tutto inadeguato. Questo ha determinato la radiazione dei velivoli, assieme ai TU-16P: in Russia nel 1993. In Ucraina nel 1994. Dal 1983 è iniziata la conversione sui Su-24MP, realizzati solo in una quindicina di esemplari. Erano forniti di migliori equipaggiamenti, adatti ad affrontare sistemi sofisticati come i Patriot. Ma, a causa di diversi problemi di sviluppo, per lungo tempo si è preferito continuare l’impiego dei vecchi Yak-28PP. Situazione sulla quale i piloti degli Yak scherzavano: alle autorità si mostravano i Su-24MP, per disturbare i radar si inviavano gli Yak… Continua… Un ringraziamento a Irina per la traduzione corretta dei passi più difficoltosi degli originali russi. Modificato 20 Novembre 2011 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ROBY1 Inviato 12 Luglio 2010 Segnala Condividi Inviato 12 Luglio 2010 (modificato) grande vecio Salutami anche l'Irina dalla Russia con amore. Adesso il su-24 è un "collega" dell' F-111 raven? Ma hanno solo questo aereo fatto ad hoc, niente pod multi-aereo? Modificato 12 Luglio 2010 da ROBY1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 13 Luglio 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2010 La seconda parte, con il "Raven russo" è quasi pronta. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 29 Agosto 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 29 Agosto 2010 Su-24MP Fencer-F L’equipaggiamento installato sugli Yak-28 era sufficientemente potente ed affidabile, ma non più all’altezza dei tempi. L’aereo era compatibile con i precedenti bombardieri Yak, l’arrivo dei Su-24 Fencer aveva reso auspicabile lo sviluppo di una versione specifica per guerra elettronica del nuovo bombardiere. I lavori sui prototipi della nuova variante, designati T-6MP, sono andati avanti lentamente, col primo test alla fine del ‘79. Sono stati convertiti due Su-24M che hanno volato nel 1980. I test sono continuati nel 1980-1982. La produzione è partita nel 1983 ma sono stati completati meno di 20 velivoli. Il modello è distinguibile per l’antenna a lama sotto il muso e per le antenne “hockey stick”sotto le prese aria, ritenute parte del sistema di disturbo delle comunicazioni, con alcune variazioni presenti su alcuni esemplari. Altre numerose antenne, annegate sui fianchi del muso, sono verniciate in bianco per confondere il velivolo con un comune bombardiere. I sistemi elettronici, in origine alimentati da due generatori da 12 kw, sono stati potenziati e così pure i sistemi di raffreddamento. Sono stati riposizionati i pannelli del sistema di autodifesa e i display principali sono stati rimpiazzati da una moderna console EW. Il Su-24MP conserva il cannone GSh-6-23 ed i missili R-60 per autodifesa. E’protetto dal sistema BKO-2 Karpat basato sull’RWR/ESM SPO-15S Berioza (L006) e sull’LO-82 Mak-UL all’infrarosso per allarme lancio missili. Due lanciatori di chaff/flare APP-50 MA avtomat da 12 colpi completano la dotazione. Sono disponibili due ulteriori lanciatori da 27 o 48 colpi opzionali. Per l’attacco elettronico utilizza il complesso “Landish” nato, principalmente, per contrastare i radar dei SAM, inclusi Improved Hawk e Patriot. Le informazioni su questo sistema sono contraddittorie e scarse. In grado di analizzare, localizzare e disturbare emittenti a 360°, include il disturbatore interno SPS-201 “Gardeniya” (che sostituisce il precedente SPS-162 Geran-F) abbinato a tutta una serie di altri disturbatori in pod sotto la fusoliera e le ali. Il Gardeniya è un sistema di disturbo radio/radar paragonabile, per certi aspetti, all’ALQ-135. In grado di disturbare due emissioni contemporaneamente, anche CW e PD, opera nelle bande B, D e dalla F alla J con emissioni di potenza forse comparabile con quelle del Geran (100 kw). Le tipiche modalità prevedono Spot noise, Barrage, Repeater, RGPO/VGPO e vari inganni angolari. Il tipico pod esterno è l’SPS-5M Fasol, posizionato sotto la fusoliera. Altri contenitori, agganciabili sotto le ali (1-2 pod), sono l’SPS-143 Siren, l’SPS-6 Los ed il Mimoza. E’ probabile che il velivolo possa impiegare diversi pod più moderni come l’MSP-418. La carenza di fondi ha ritardato la risoluzione di diversi problemi, soprattutto a carico del Gardenyia, con conseguente scarsa affidabilità iniziale. Così il Su-24MP non ha soddisfatto i desideri. Purtroppo l’inserimento del vecchio, ma affidabile, complesso dello Yak-28PP non è stato possibile perchè troppo voluminoso e di forma incompatibile. Oltre alle missioni di soppressione difese, il Su-24MP avrebbe operato di concerto con i Mig-25 BM in missioni di attacco agli AWACS. Sotto la sua copertura, i MiG-25 avrebbero potuto raggiungere in sicurezza la distanza di lancio dei Kilter. SU-34 Fullback La piattaforma ideale per il compito sarebbe una versione dedicata del Su-34, già proposta più volte per rimpiazzare il Su-24MP. Fornita di equipaggiamento di disturbo allo stato dell’arte, potrebbe competere con l’attuale EA-18G Growler, con capacità simili a quelle del defunto EF-111 Raven. Il velivolo impiegherebbe da uno a tre pod per disturbo ad alta potenza Stand-off del tipo SAP-14, KS-418 o MKS-818 con generatori di disturbo con tecnologia DRFM, paragonabili agli ALQ-99, per coprire le bande D-E-F (1-4 GHz). L’autodifesa, anche cooperativa, sarebbe invece garantita dal gruppo SPS-171 Sorbtsiya-S alloggiato alle estremità alari, o dal più moderno SAP-518 (5-18 GHz). Tali sistemi operano nelle bande H-I. Equipaggiati con antenne “phased-array” a fascio orientabile, sono in grado di disturbare 10 sorgenti simultaneamente. La configurazione si presta all’impiego delle tecniche “Cross-eye” contro radar monoimpulso, oltre a “Terrain bounce”e DRFM repeater. Così equipaggiati i velivoli EW coprirebbero tutte le frequenze di interesse con elevata potenza contro obiettivi multipli contemporaneamente. Una minaccia reale contro i dispositivi di difesa aerea occidentali. An-12 Cub Nel settore tattico è presente anche il quadrimotore Antonov An-12, che richiama l’equivalente americano EC-130 Compass Call, ma con funzioni estese al disturbo di sbarramento dei radar oltre che delle comunicazioni. Gli impianti di disturbo sono alloggiati in parte nella stiva ed in parte in contenitori profilati all’esterno. Possono attaccare radar guidamissili sia terrestri che aerei e reti di comunicazione. Su diversi esemplari il cono di coda alloggia distributori di chaff al posto dei cannoni. L’elevata emissione elettromagnetica ha richiesto l’installazione di schermature per l’equipaggio. Sono stati costruiti oltre 200 esemplari delle numerose varianti di disturbo, a partire dagli anni ‘60 (I,IS,PP,PPS). Tra i vari modelli si possono citare gli: An-12B-I (Individooal'naya [zashchita]): dotato del sistema di autodifesa Fasol. 7 esemplari costruiti nel 1964. An-12BK-IS (Individooahl'naya zaschita s sistemoy Siren): simile al precedente, unisce al sistema di autodifesa Fasol i disturbatori Siren. Questi sono ospitati in quattro contenitori ai lati della parte anteriore di fusoliera e in coda. Nel 1970 circa 45 An-12BK hanno ricevuto le modifiche necessarie. Nel 1974 altri 105 An-12 sono stati convertiti, sostituendo al Fasol il più moderno Barier, ma mantenendo i Siren assieme a disturbatori automatici dell’infrarosso. An-12PP (Postanovchik Pomekh): realizzato nel 1970 per fornire copertura ECM ad una intera formazione di An-12 da trasporto. E’ in grado di identificare e disturbare automaticamente i sistemi radar impiegando i “Buket” che irradiano da tre contenitori sotto la fusoliera. In coda è installato un “chaff cutter”ASO-24 (Avtomaht Sbrosa Otrazhately). L’elevata temperatura generata è dissipata da non meno di otto scambiatori di calore. Sono stati convertiti 27 An-12BK. An-12BK-PPS (Postanovchik Pomekh Siren): evoluzione del precedente, equipaggiato col sistema di protezione di gruppo Siren in quattro pod, disturbatori Buket e chaff dispenser nel cono di coda. 19 An-12BK sono stati convertiti nel 1971 e sono rimasti in servizio fino ad oltre il 2006. Già nel 1974 sono stati migliorati con i nuovi Siren-D, reinstallando i cannoni in coda e riposizionando in fusoliera i chaff dispenser ASO-2I. Con 24 contenitori da 16 colpi su ogni lato, la riserva arriva a quasi 800 colpi. Mi-8/17 Hip L’Unione Sovietica ha prodotto una nutrita serie di elicotteri per intercettazione, analisi e disturbo del traffico radio e radar. I più utilizzati sono i Mi-8/17 da guerra elettronica, presenti in gran numero ancora oggi. Agli inizi degli anni ’70 è iniziato lo sviluppo di sistemi ECM in grado di interferire con i sistemi radar dei missili Hawk. Provati con successo, sono stati montati su elicotteri e bombardieri. Tra i numerosi sistemi imbarcati, molti ancora da identificare, possiamo ricordare i seguenti: SPS-5M2 Fasol: installato sui Mi-8PPA (Hip-K) per il disturbo radar, è riconoscibile per la schiera di sei antenne a dipolo incrociate per lato. La vecchia tecnologia impone l’impiego di grandi e complicati sistemi di raffreddamento. SPS-63/66/68 Azaliya, sui Mi-8PPA, per il disturbo radar su varie bande, con un raggio efficace di 130-140 km. Alle volte abbinato al sistema Fasol. Smalta, per disturbo cooperativo sui Mi-8SMV e Smalta-M (migliorato) sui Mi-8MTPS. Shakhta, sui Mi-8MTPSh Bizon (Mi-8MTPB) per rilevamento elettronico (COMINT) e disturbo radio/radar, con tre sistemi di disturbo nelle bande D/F con settori di 30°-120°, caratterizzato dalle antenne a “tavolo da ping-pong”a 32 elementi. Ikebana, Pelena e Gardeniya-IFUE per radio disturbo sui Mi-8M TPI e TPP Circa l’efficacia di questi dispositivi, può essere illuminante un episodio: durante una esercitazione in Ungheria un Mi-17PP ha provocato il blocco totale di tutte le emissioni radio, radar, ILS ecc. dell’aeroporto internazionale Budapest-Ferihegy. L’elicottero era a oltre 100 km di distanza. Lo Smalta è stato impiegato da equipaggi russi, apparentemente con successo, contro i sistemi Hawk israeliani. E la notizia, spesso smentita, sembra trovare conferma nello sviluppo successivo del sistema Improved Hawk, volto a migliorarne le capacità ECCM. La potenza di questo e di altri sistemi era tale da provocare la totale perdita di controllo dei missili e l’impatto sul terreno o l’esplosione in aria. In conclusione: una notevole serie di sistemi ECM in grado di sconvolgere le reti radio e radar avversarie in profondità. Almeno fino a qualche anno fa. Il mancato rinnovamento dei dispositivi, in un settore dove un “ritardo”può costare caro, non ha consentito il mantenimento della “parità” con l’occidente. L’improvvisa carenza di fondi, prima illimitati, se consente il proseguimento della ricerca, impedisce il dispiegamento di molte valide attrezzature. Una curiosità: a qualcuno non sarà sfuggita l’assonanza tra i nomi di alcuni sistemi e le…Piante. Non è casuale. Ogni dispositivo ha un nome in codice floreale. Tra i tanti: Fagiolino (Fasol), Lillà (Siren), Mimosa (Mimoza), Mughetto (Landish), Azalea (Azaliya). E quando un sistema conta diversi equipaggiamenti, ecco il Buket e l’Ikebana (composizioni di fiori misti). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
sorciverdi58 Inviato 30 Agosto 2010 Segnala Condividi Inviato 30 Agosto 2010 Circa l’efficacia di questi dispositivi, può essere illuminante un episodio: durante una esercitazione in Ungheria un Mi-17PP ha provocato il blocco totale di tutte le emissioni radio, radar, ILS ecc. dell’aeroporto internazionale Budapest-Ferihegy. L’elicottero era a oltre 100 km di distanza. Gian vito, capperi: un risultato SPAVENTOSO, veramente, in punto potenza d'oscuramento, considerando la distanza dell'elicottero dall'aeroporto magiaro. Non ne ero a conoscenza; e, anzi, grazie per il mare di preziose informazioni, contenute nel tuo ottimo articolo ! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 30 Agosto 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 30 Agosto 2010 (modificato) Grazie mille ! A proposito della domanda di Roby1: i russi tradizionalmente preferiscono i sistemi interni. Esistono però anche le varianti in pod, adattabili alla maggior parte degli aerei da combattimento. Il più conosciuto dispositivo del genere è l'SPS-141 Gvozdika, più volte migliorato, provato con successo in combattimento e di semplice impiego. La copertura di frequenze, allinizio limitata al contrasto dei sistemi Hawk e Hercules, è stata estesa progressivamente. Un altro pod è lMSP-410 Omul, variante del Gardenyia, in grado di operare contro Hawk, Rapier, Roland e Patriote. Il pod MSP-418K è un disturbatore ancor più sofisticato, potendo impiegare la tecnologia DRFM per realizzare inganni più realistici (vedi: http://www.aereimilitari.org/Approfondimenti/DocumentiTecnici/Attacco-elettronico.htm ) Modificato 30 Agosto 2010 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
kikketta92 Inviato 31 Agosto 2010 Segnala Condividi Inviato 31 Agosto 2010 (modificato) Gianvito, scusa, ke significa la frase ke compare sotto i tuoi post Mivel az embereket szàrnyak nélkül nem lehet angyalnak nevezni, baràtoknak hìvjuk őket? O è 1 skerzo ke fa explorer solo a me? Modificato 31 Agosto 2010 da -{-Legolas-}- Scrittura sms in violazione al Regolamento 1.4b. Tacca. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
sorciverdi58 Inviato 31 Agosto 2010 Segnala Condividi Inviato 31 Agosto 2010 Gianvito, scusa, ke significa la frase ke compare sotto i tuoi post Mivel az embereket szàrnyak nélkül nem lehet angyalnak nevezni, baràtoknak hìvjuk őket? O è 1 skerzo ke fa explorer solo a me? E' una frase in lingua magiara (ungherese), il cui significato - all'incirca - è il seguente: "Pensieri personali, i sentimenti, le speculazioni circa il mondo della vita quotidiana. Scritti, ricordi e desideri." Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
kikketta92 Inviato 31 Agosto 2010 Segnala Condividi Inviato 31 Agosto 2010 E' una frase in lingua magiara (ungherese), il cui significato - all'incirca - è il seguente: "Pensieri personali, i sentimenti, le speculazioni circa il mondo della vita quotidiana. Scritti, ricordi e desideri." Il traduttore automatico dà qualcosa di simile anche a me, ma mi sà e' una frase idiotamatica che vorrei capire meglio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
sorciverdi58 Inviato 31 Agosto 2010 Segnala Condividi Inviato 31 Agosto 2010 Il traduttore automatico dà qualcosa di simile anche a me, ma mi sà e' una frase idiotamatica che vorrei capire meglio. Infatti, Giada: è ben plausibile che - a titolo d'esempio - la frase si riferisca ad una poesia; oppure, all'incipit di un noto romanzo ! Ciao. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 31 Agosto 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 31 Agosto 2010 (modificato) No, no. La traduzione è: "Poichè gli uomini, senza ali, non si possono chiamare angeli, (allora) li chiamiamo amici". L'avrete senza dubbio già letta, anche in italiano, da qualche parte. Modificato 20 Novembre 2011 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
sorciverdi58 Inviato 1 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 1 Settembre 2010 No, no. La traduzione è: "Poichè gli uomini, senza ali, non si possono chiamare angeli, (allora) li chiamiamo amici". L'avrete senza dubbio già letta, anche in italiano, da qualche parte. Carina, no ? Ti ringrazio, caro... Magiaro, per averci fornito la corretta traduzione della frase. Certo che il c.d. "traduttore" di Google NON si può proprio definire affidabile, almeno per quanto concerne la traslazione dall'ungherese all'italiano !!! Ciao. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 5 Settembre 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 5 Settembre 2010 I russi hanno realizzato anche disturbatori per l’infrarosso d’autodifesa. Il più conosciuto è l’L-166, costituito da una lampada al cesio posta in coda che, tramite otturatori meccanici, emette lampi di luce infrarossa modulata. La potenza varia a seconda del modello (B1A, V-11E Jspanka, SI Sukhogruz) da 2,8 a 6 Kw. In genere è montato su elicotteri Mi-8/17/24/28 o sui Su-25. La vita della lampada è limitata, solo 50 ore, così il sistema è presumibilmente attivato solo nelle vicinanze del bersaglio. Offre protezione contro sistemi poco sofisticati come R-60, Redeye, Chaparral, Strela. E’ inutile contro le ultime varianti dello Stinger e del Mistral. P.S.: non sono ungherese. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ROBY1 Inviato 10 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 10 Settembre 2010 Bravo Le postazioni Nike ed Hawk erano tutti a nord est dell Italia. Quindi e probabile che qualche aereo col SPS-141 Gvozdika sia venuto a farci visita durante la guerra fredda.... d altronde ogni sistema va collaudato no{}"|:"|<>? Se non fosse ancora chiaro ho problemi con la tastiera. Poi visto che siamo in tema>dimmi se effettivamente gli aerei commerciali non nato avevano apparecchiature camuffate durante i transiti sopra il Mediterraneo. Se si, allora vuol dire che noi abbiamo fatto altrettanto. anzi no. nessuno andava in Russia. Infine ste lampade al cesio< ma un trabiccolo meno pericoloso ed inquinante non lo potemano trovare_+{}|":<>? :"| Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Thor Inviato 10 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 10 Settembre 2010 I russi hanno realizzato anche disturbatori per l’infrarosso d’autodifesa. Il più conosciuto è l’L-166, costituito da una lampada al cesio posta in coda che, tramite otturatori meccanici, emette lampi di luce infrarossa modulata. La potenza varia a seconda del modello (B1A, V-11E Jspanka, SI Sukhogruz) da 2,8 a 6 Kw. In genere è montato su elicotteri Mi-8/17/24/28 o sui Su-25. La vita della lampada è limitata, solo 50 ore, così il sistema è presumibilmente attivato solo nelle vicinanze del bersaglio. Offre protezione contro sistemi poco sofisticati come R-60, Redeye, Chaparral, Strela. E’ inutile contro le ultime varianti dello Stinger e del Mistral. scusa.. ma in che modo gli infrarossi disturbano un velivolo? sicuramente non disturbano il pilota perchè gli infrarossi... cono fuori dallo spettro visivo... quindi sicuramente qualche strumentazione di volo penso... potrespi spiegarti meglio su come fa? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
VittorioVeneto Inviato 10 Settembre 2010 Segnala Condividi Inviato 10 Settembre 2010 scusa.. ma in che modo gli infrarossi disturbano un velivolo? sicuramente non disturbano il pilota perchè gli infrarossi... cono fuori dallo spettro visivo... quindi sicuramente qualche strumentazione di volo penso... potrespi spiegarti meglio su come fa? Non disturbano i velivoli ma i missili in arrivo ( almeno quelli a corto raggio ) , che hanno appunto una guida a infrarossi , infatti come si nota dalle foto sono montati in coda ai velivoli ... Poi magari sono capaci di accecare anche qualche IRST , chissà ... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
zander Inviato 9 Luglio 2011 Segnala Condividi Inviato 9 Luglio 2011 Un articolo di Flight International del settembre 1990, afferma che in fase di progetto dell'EFA, la RAF e l'AMI decisero di adottare l'IRST, oltre che al RADAR, in quanto la controparte sovietica era dotata di sistemi stealth e di sistemi di jamming molto efficaci tali da ridurre la capacità di scoperta del nuovo RADAR a meno di 5 miglia nautiche. Dato che l'IRST non è jammabile, il sistema di Identificazione e Scoperta elettro-ottico dell'EFA non sarebbe stato ingannabile. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Agustaman Inviato 13 Luglio 2011 Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2011 scusa.. ma in che modo gli infrarossi disturbano un velivolo? sicuramente non disturbano il pilota perchè gli infrarossi... cono fuori dallo spettro visivo... quindi sicuramente qualche strumentazione di volo penso... potrespi spiegarti meglio su come fa? Semplifico un po'. I missili agl'infrarossi di vecchia generazione utilizzavano un sistema di guida piuttosto semplice che modulava gli infrarossi provenienti dal bersaglio con un filtro a spirale o a spicchi rotante che dava un segnale costante se il missile era allineato col bersaglio, altrimenti un segnale impulsivo che in pratica diceva di quanto si discostava dalla rotta d'intercettazione. Inviando un segnale modulato sufficientemente forte da essere confuso con la segnatura infrarossa si diceva al missile di deviare quando in realtà era allineato. I missili moderni lavorano su due bande (lo stinger negli UV) e/o utilizzano sensori a pixel che sono più difficili da ingannare anche con i flares, dato che i flares rappresentano ciascuno un pixel di intensità relativamente bassa e si staccano rapidamente dalla segnatura principale, quindi vengono ignorati. Credo che sia per questo che adesso si usano anche sistemi trainati, che permettono tra l'altro di fare esplodere la spoletta prima che impatti il motore. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
BlackGripen Inviato 14 Luglio 2011 Segnala Condividi Inviato 14 Luglio 2011 (modificato) scusate ragazzi non sono un esperto di guerra elettronica e sto cominciando a capire come funziona e la sua (enorme) utilità da quando sono in questo forum.. :adorazione: ...quello che non ho mai capito è però se l'emittente del segnale disturbato riesce in qualche modo a rilevare un'anomalia del disturbo oppure dagli schermi del radar risulta una situazione normale? (scusate l'OT ma non sapevo dove chiederlo...) Modificato 14 Luglio 2011 da BlackGripen Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 14 Luglio 2011 Autore Segnala Condividi Inviato 14 Luglio 2011 (modificato) Dipende dal tipo di disturbo. Generalmente si. Oggi è molto difficile ingannare un radar di ultima generazione. Se non li avete ancora letti, ecco tre articoli molto utili: http://www.aereimilitari.org/Approfondimenti/DocumentiTecnici/Attacco-elettronico.htm http://www.aereimilitari.org/Approfondimenti/DocumentiTecnici/Contromisure-Infrarosso.htm http://www.aereimilitari.org/Armamenti/AN-ALQ-99.htm Modificato 14 Luglio 2011 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 26 Novembre 2011 Autore Segnala Condividi Inviato 26 Novembre 2011 In apertura ho citato la variante ECM dell’Il-28 (Il-28 REB). Il sistema di disturbo a bordo era, come ritenevo, uno dei primi realizzati. Si trattava dell’SPS-2 da 300W in banda media. Ecco alcune foto che potrebbero ritrarre il velivolo in questione (indicato spesso come un Il-28RT, versione priva dei pod alle estremità) : Ecco ora due belle immagini dello Yak-28PP e dello Su-24MP: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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